I retroscena dell'inaugurazione

La solitudine di «Michi» e dei suoi colonnelli: in platea si contano soprattutto le assenze

Massimiliano Scagliarini

Le scintille tra il governatore e l'eurodeputato candidato a succedergli. Le incertezze dei manager nominati da Emiliano. Ma tra gli staff si scherza sull’avatar «Gioia»

È lo stanco rituale di ogni anno che, stavolta, comincia dal piazzale occupato da forze dell’ordine ed esercito, con tanto di droni e mezzi corazzati davanti a cui sfilano tutti: politici, giornalisti e la varia umanità che sente il bisogno di esserci a ogni costo. Ma i blindati, in tempi di guerra, colpiscono. Da qui la necessità di sdrammatizzare con una battuta, la migliore sentita ieri nel clima afoso dell’attesa dei protagonisti: «Per dividere Emiliano e Decaro hanno fatto intervenire i carri armati».

Non è così e non sarà così, anche se le parole di Emiliano dal palco sono state di fuoco verso chi si candida a prendere il suo posto dopo essere stato il suo delfino...

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