Politica

«Via alla campagna elettorale a prescindere dal candidato», Romito (Lega) scuote il centrodestra

Alessandra Colucci

All’opera per smantellare il «sistema» del centrosinistra. «Primarie? Non c’è più tempo»

Consigliere Fabio Romito (Lega), all’interno del centrosinistra, da tempo, è in corso un dibattito molto vivace per l’individuazione del candidato governatore, anche se, naturalmente, la posizione dell’europarlamentare Pd Antonio Decaro è preminente rispetto ad altri nomi che pure sono stati fatti. Nel frattempo, il centrodestra cosa fa?

«Il centrodestra ha il dovere di esprimere immediatamente un candidato presidente autorevole e in grado di rappresentare una alternativa a un modello che ormai, dopo vent’anni, è scaduto come uno yogurt. Mi rifaccio alle parole di Matteo Salvini che, non più tardi di un mese fa, quando è venuto in Puglia per le comunali a Taranto, ha suonato la carica a tutto il centrodestra, per chiedere e pretendere che si faccia presto. Bisogna iniziare la campagna elettorale, quali che siano il candidato di centrosinistra e la data delle elezioni. Non c’è più un minuto da perdere. Lo dico da tempo. Ora è arrivato il tempo di mettere i nomi in campo e, soprattutto, di dare un’alternativa credibile ai pugliesi. Ce la stanno chiedendo in tutte le lingue e in tutti i modi. Non possiamo sottrarci».

Ci sono diversi nomi in campo, anche esponenti della società civile. Quale pensa potrebbe essere l’ipotesi migliore?

«Il primo requisito che il candidato presidente deve avere è rappresentare un’alternativa credibile e vincente. Quindi ci servono certamente profili di spessore, sia che si tratti di un politico che di un esponente della società civile. Ci serve un identikit in grado di far comprendere ai pugliesi che il centrodestra vuole combattere e vincere questa battaglia. Non ci sto a rappresentare un modello nel quale ci si candida a qualcosa per avere poi un riconoscimento in un’altra fase. Non è uno schema che a me piace».

Perché?

«Io sono la dimostrazione che anche quando le battaglie sono difficili, bisogna mettercela tutta. La campagna elettorale è un momento in cui si raccoglie quello che si è seminato nel tempo. Avere un candidato presidente di spessore aiuterà il centrodestra a essere credibile e dimostrare ai pugliesi che vuole vincere le elezioni. Non esistono partite perse in partenza».

Nella rosa dei nomi è stato fatto anche il suo. Nel caso in cui le fosse chiesto nuovamente un impegno, dopo quello da candidato sindaco di Bari lo scorso anno, dove le sue liste hanno totalizzato l’11% in città, lei sarebbe disponibile?

«Detesto chi predica bene e razzola male. Se sto dicendo al centrodestra di mettere in campo tutti i profili migliori, compresi quelli della società civile che potrebbero allargare il perimetro della coalizione, per vincere le elezioni, se io dicessi che mi sottrarrei a una eventuale sfida del genere, predicherei bene e razzolerei male. Certo è che in questo momento, sento di dover affrontare una campagna elettorale importante candidandomi al Consiglio regionale perché, in questo momento, il centrodestra ha bisogno di chi, come me, batte quotidianamente il territorio».

A questo proposito, lei è particolarmente impegnato in questo periodo: è stato al Policlinico per difendere i malati che fanno la chemioterapia, è alla guida della commissione Risorse idriche, fa attività sul territorio per le questioni legate all’agricoltura e alla tutela delle forze dell’ordine. Questo lascia intendere che comunque si ricandiderà…

«Sono in campo da candidato al Consiglio regionale, mi sto preparando alla campagna elettorale dal primo giorno di mandato, non ho mai smesso».

Le primarie potrebbero essere un’ipotesi percorribile?

«No, non credo, non c’è tempo».

E allora che cosa serve?

«Credo che i leader nazionali debbano fare il punto sulla Puglia, sentiti i coordinatori regionali, e chiudere la partita definitivamente. So che per Salvini questa è una priorità, una impellenza. Rispetto a questo c’è da individuare il profilo. È una partita che va chiusa a giorni. C’è bisogno del capitano della squadra. Dobbiamo dimostrare a quattro milioni di pugliesi che c’è un’alternativa».

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