L'astensione
Sciopero, istruzioni per l’uso: oggi il giorno della protesta, trasporti, rifiuti e strade bloccate
Astensioni anche tra prof, medici, terziario, pubblica amministrazione, studenti: «La nostra generazione vive il dramma di passare da una crisi all’altra»
Innanzitutto i rifiuti: Amiu Puglia a Foggia e a Bari garantirà soltanto i servizi essenziali e per questo ha invitato i cittadini alla collaborazione nell’obiettivo di «limitare i disagi in un giorno che si preannuncia particolarmente complicato». Lo sciopero proclamato da Cgil e Uil contro la legge di Bilancio, in questa prima giornata di protesta, coinvolgerà anche i dipendenti pubblici. Diversi i servizi destinati ad ingolfarsi, i trasporti ad esempio, ma pure medici, personale sanitario, scuole con gli studenti in prima linea.
(la situazione a Foggia - video Maizzi)
Particolarmente difficile si preannuncia la giornata di pendolari e viaggiatori. Il personale di Trenitalia che aderirà allo sciopero incrocerà le braccia dalle 9 alle 13, con inevitabili ripercussioni sul cammino di Frecce, Intercity e Regionali. «Gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi - informa una nota dell’azienda - potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero». Ecco perché Trenitalia ha invitato tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio ( numero verde gratuito 800 89 20 21). Disagi anche per chi viaggia con i convogli delle Ferrovie Appulo Lucane: lo sciopero generale proclamato da Filt-Cgil e Uiltrasporti di Puglia e di Basilicata, è stato ridotto da 24 a 4 ore in seguito all’ordinanza del ministero dei Trasporti. «Saranno in ogni caso assicurati - informa una nota delle Fal - tutti i servizi dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30. Info e orari sul sito www.ferrovieappulolucane.it e al numero verde 800.050.500». Quattro ore di sciopero, dalle 9 alle 13, anche per il personale delle Ferrovie del Sud Est.
Le manifestazioni di protesta si terranno in Puglia dalle 9.30 davanti alle sedi delle Prefetture dei 6 capoluoghi e in Basilicata davanti all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera e in piazza Matteotti a Potenza. Cortei e sit in, quindi, interesseranno i centri storici. A Bari previsto anche un presidio dalle 9,45 alle 11 davanti all’ingresso del porto (Varco della Dogana), in concomitanza con la visita del ministro Salvini.
Gli altri settori interessati agli scioperi sono tutti gli appalti e servizi strumentali relativi alle attività di lavanderia industriale, vigilanza privata, pulizie e servizi integrati multiservizi, ristorazione collettiva che operano nei settori pubblici, istruzione, università e ricerca, alta formazione artistica e musicale, poste e servizi postali, merci e logistica, autostrade, porti trasporto marittimo, autonoleggio, servizio taxi. Occhio anche ad ospedali e Asl.
Tra i protagonisti della mobilitazione di oggi ci sono gli studenti che invocano «risposte concrete dal ministro Valditara e dalla ministra Bernini sull’eliminazione del costo dell’istruzione, su percorsi formazione-lavoro formativi e sicuri, su una mobilità sostenibile e gratuita, su interventi in tema di benessere psicologico e un’edilizia sicura, oltre che sul welfare»: questa la piattaforma dell’Unione degli Studenti il cui referente barese, Samuele Gallozzi, spiega: «Da più di un anno di insediamento del governo è chiara la direzione verso la quale la scuola pubblica sta andando. Una scuola diseguale».
«Le nostre mobilitazioni vanno avanti da mesi ma è importante non fermarsi per dare potere e voce a chi oggi vede messo in discussione il proprio diritto al futuro» spiega invece Gennaro Cifinelli, coordinatore Link Bari. Alla protesta aderisce anche Zona Franka che con Ciro Saracino rivendica la trasformazione delle città finalmente a «misura di studente». Tess Kucich, infine, coordinatore della Rete della Conoscenza spiega: «Scendiamo in piazza per ribadire il nostro no al modello d’istruzione e di società che questo governo e i suoi predecessori hanno costruito. La nostra generazione vive il dramma di passare da una crisi all’altra. Siamo cresciuti durante e dopo la crisi del 2008, abbiamo vissuto sulla nostra pelle la pandemia ed oggi ci troviamo ad affrontare le conseguenze del carovita in un paese in cui il valore reale dei salari negli ultimi decenni è andato calando».