il caso
Grillo rilancia il complotto sulla Xylella, gli ex grillini lo attaccano
Un post dell’ex comico parla di «grande truffa dietro gli ulivi in Salento». Cassese e l’ex sottosegretario L'Abbate: «Basta bufale»
BARI - Il complottismo sull’epidemia di Xylella è stato una costante degli anni centrali dell’emergenza, innescando movimenti cospirazionisti che si opponevano al taglio degli ulivi o perché contrari alle multinazionali o perché ritenevano che gli alberi malati si potessero curare con intrugli di qualche tipo. Lunedì un post su Facebook di Beppe Grillo ha riportato le lancette a dieci anni fa, provocando però la reazione esasperata degli ex parlamentari grillini, dall’ex sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe L’Abbate, all’ex deputato tarantino Gianpaolo Cassese.
Grillo ha rilanciato sul social un post del suo blog firmato dalla giornalista Petra Retski, in cui si parla «della grande truffa che si cela dietro gli ulivi seccati del Salento». «Così si può finalmente realizzare ciò che era stato previsto fin dall’inizio: eliminare gli ulivi per fare spazio a complessi alberghieri - come sta accadendo con la Sarparea, il più antico uliveto naturale della Puglia, su cui ora stanno passando le ruspe». La commissione parlamentare sulla Xylella, a dire del blog di Grillo, «ha portato tutto alla luce, compreso il coinvolgimento di scienziati nella truffa - ma naturalmente, secondo la buona tradizione italiana, i responsabili non hanno dovuto temere alcuna conseguenza».
Una ricostruzione a dir poco faziosa. Tanto da costringere L’Abbate a una durissima replica: «Caro Beppe Grillo - scrive l’ex sottosegretario -, questo articolo è completamente falso. Non c'è mai stata una commissione parlamentare che abbia detto quanto affermato nell'articolo anzi, c'è stata una indagine conoscitiva dove il relatore era il sottoscritto, che ha sancito l'esatto opposto. Basta diffondere bufale!». Altrettanto duro è stato Cassese: «No Beppe, no! Non puoi dare ancora spazio sulle tue pagine a certe stupidaggini! A distanza di 10 anni i danni fatti con la disinformazione e il falso ambientalismo non possono più essere ignorati. Chiedere scusa! Solo questo dovrebbero fare tutti coloro che hanno contribuito ad accelerare uno dei più grandi disastri fitosanitari della storia dell’umanità, se non il più grande! E non mi riferisco solo a chi abbracciava gli alberi che andavano prontamente eradicati o chi voleva curarli con shampoo e bicarbonato ma anche a chi era al governo della Regione in questi anni e a quella parte di magistratura che facendosi influenzare dalla lobby della stupidità ha bloccato la mano di chi con rigore scientifico cercava di attuare un parziale rimedio alla diffusione del batterio, con un adeguato contenimento. Ora piangiamo già oltre 20 milioni di ulivi, tra poco piangerò anche quelli della mia famiglia che amo come figli, ma siamo ancora all’inizio! Xylella non si fermerà. Attraverserà la Puglia, l’Italia, l’Europa... è solo questione di tempo. È ormai tardi per tutto, tranne che per tacere!».