La ricerca
Energia solare: il Sud preferisce il fotovoltaico per risparmiare
Coldiretti: via libera ai pannelli sulle stalle
Energia pulita? Per 9 abitanti del Sud Italia su 10 esiste soprattutto il solare. Il 91% dei rispondenti del Sud Italia ha indicato il solare come la fonte di energia rinnovabile più conosciuta: lo è anche a livello nazionale (94%) con 10 punti percentuali di distacco dalla seconda citata, l’energia eolica (83%).
Insomma, il futuro è solare per il Sud Italia. Non solo. Sono più ottimisti sulla futura produzione di energia da rinnovabili, con impianti da dislocare, però, nelle aree non coltivate, conoscono le comunità di energia rinnovabile, ritengono vantaggioso il fotovoltaico su cui si informano, oltre che tramite installatori, per lo più dalla tv e stanno attenti alle fake news. Così si profilano i residenti nel Sud Italia dalla ricerca quantitativa Sma Italia, leader nella produzione di inverter e di soluzioni integrate per il mercato fotovoltaico, Gli italiani e il fotovoltaico, realizzata dall’Istituto AstraRicerche.
«In Italia la diffusione dell’utilizzo delle rinnovabili è fondamentale, per i recenti cambiamenti nello scenario del mercato energetico, ma anche per ragioni ambientali - ha dichiarato Valerio Natalizia, amministratore Delegato di Sma Italia –. Per questo è essenziale conoscere il punto di vista degli italiani sul tema, specie degli abitanti del Sud Italia, area maggiormente predisposta a utilizzare e valorizzare l’energia fotovoltaica».
Osservando quanta energia proviene attualmente da fonti rinnovabili il parere degli abitanti nel Sud Italia è positivo; addirittura l’11% ritiene che pesi il 45% o più sul totale di quella prodotta, mentre il 60% degli italiani pensa che la quota non superi il 20%.
Analizzando le percezioni per il futuro, poi, quasi il 70% dei rispondenti del Sud Italia ha dichiarato che si arriverà a una produzione totalmente da fonti rinnovabili tra il 2025 e il 2050, contro un 19% di connazionali che pensa che in Italia non si arriverà mai a questo obiettivo o che si arriverà a questo traguardo addirittura tra il 2025 e il 2030.
Con il fotovoltacico, poi, calerebbero le bollette. Per il Sud Italia l’aspetto economico è molto rilevante e subito associato; il 79% dei rispondenti pensa che consenta un reale risparmio in bolletta (78% a livello nazionale). Sul tema degli incentivi statali, però, i cittadini di questa zona sembrano meno interessati a usufruirne (43.1%) rispetto alla media nazionale (88.7%). I residenti nel Sud Italia si sono dichiarati favorevoli per lo più alle installazioni in aree non coltivate (75.7%), mentre hanno espresso un atteggiamento più conservativo verso i centri storici e i borghi.
A tal riguardo è stato avviato via il nuovo bando del Parco Agrisolare per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui fabbricati agricoli anche in Puglia, dove il 75% degli impianti fotovoltaici è a terra, contro una media nazionale del 42%, con effetti negativi sul consumo di suolo, con la percentuale di terreni coperti artificialmente dai pannelli pari al 2,5% rispetto a una media nazionale che non raggiunge l’1%. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento all’annuncio che dalle ore 12 del 12 settembre e fino alla stessa ora del 12 ottobre si possono presentare le domande per i contributi finalizzati alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Le risorse disponibilI nell’ambito della misura del Pnrr “Parco Agrisolare” ammontano a 1 miliardo. Le risorse già assegnate per il Parco Agrisolare con il precedente bando sono state pari a 502.344.104 milioni.
La misura, fortemente sostenuta da Coldiretti, rientra tra gli interventi previsti dal Pnrr. L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica fotovoltaica e alcuni interventi tranati di efficientamento in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo. E’ da rilevare che, nonostante la Puglia produca il 25% dell’energia eolica italiana e il 14% di quella solare, posizionandosi al primo posto per numero di impianti e per potenza installata di “nuove rinnovabili” – aggiunge Coldiretti Puglia - la quota di autoconsumo resta bassa, pari al 26%.
Secondo uno studio del Centro Studi Divulga solo utilizzando i tetti di stalle, masserie, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare.