Graffiti

Un murale per «Micia» la gattina uccisa a Potenza

angelo la capra

Realizzato dall’artista di street art Fabio Kebo

La storia sfortunata di Micia, una gattina rionale di Potenza, maltrattata a morte senza motivo, è quella di tanti animali indifesi e feriti dalla cattiveria e dall’inciviltà delle persone. Micia non ce l’ha fatta ma ora è ricordata in un bel murales realizzato a parco rione Lucania dal giovane artista di street art Fabio Kebo.

C’era una bella gattina che viveva nel rione Lucania del capoluogo. Un giorno è stata maltrattata da alcuni ragazzini che, per compiere una inutile quanto brutale bravata, l’hanno colpita fino a renderla paralizzata. Il suo nome era Micia, o almeno era il nome con cui buona parte del rione conosceva la gattina. Alcuni volontari l’hanno recuperata, hanno prestato il primo soccorso e hanno cercato di seguirla al meglio possibile, dandole il nome di Hana. Purtroppo la gattina, nonostante tutte le cure, è deceduta dopo circa una settimana.

“A distanza di un anno abbiamo voluto ricordarla così, con quest’opera di street art che arrivi dritta al cuore – racconta Rosaria Mancino, presidente dell’associazione di volontari Code Briganti -. Micia-Hana è per noi il simbolo di una vita terrena spezzata, ma che rimane collegata in modo invisibile ad un quartiere e a tante persone che l’hanno accudita ed amata! Allo stesso tempo lei è il simbolo di tutti gli indifesi che vivono in strada e che vanno protetti da qualunque forma di maltrattamento da parte dell’essere umano. Micia-Hana per noi è anche ribellione alla cattiveria e al sopruso di esseri innocenti, che hanno lo stesso diritto di chiunque altro di vivere senza che l’uomo ne calpesti vita e dignità”.

Il bel murales di rione Lucania ci ricorda che dobbiamo sempre rispettare gli animali e in particolare per quelli che vagano randagi e abbandonati per le strade cittadine. L’opera Fabio Kebo è stata voluta fortemente dalle volontarie dell’associazione ed in particolare da Ria Galasso, educatore cinofilo cognitivo relazionale e tecnico pet therapy, che opera da anni per il benessere degli animali.

“Se questa gattina potesse chiederci qualcosa sarebbe: perché? E questa è la domanda che mi faccio - queste le parole dell’educatrice - che forse tutti ci facciamo. Hana-Micia era una gatta della colonia felina di quartiere Lucania. Viveva lì, come gatta libera secondo la sua natura di felina. Era accudita dalle persone del posto finché dei ragazzi non hanno deciso che quella vita non aveva più il diritto di essere. Questo è stato un assassinio per mano dell’uomo, voluto e scelto dall’inciviltà, dalla mancanza di educazione al rispetto. Oggi però Hana-Micia è diventata il simbolo della lotta alla violenza di specie e lo è diventata attraverso un murales realizzato nel quartiere che era casa sua. Passando da lì ci guarda e ci domanda “perché”? Passando da lì fermiamoci a guardare quel filo rosso spezzato e fare in modo che non accada mai più”.

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