Il ritratto

Chi è Antonio Liseno, l'imprenditore di Lavello accusato di aver riciclato i soldi della criminalità di Cerignola

Già destinatario di sequestri nel 2020, è proprietario della Sg spa, società con sede a Milano che si occupa di commercio di elettronica con cui gestisce punti vendita in Puglia, Basilicata e a Roma. Ma il gioiello è il San Barbato Resort di Lavello

Nel corso degli anni ha creato intorno a sé una immagine di imprenditore illuminato, che fa beneficenza, pronto a regalare mascherine durante il Covid. Ma secondo la Dda di Potenza Antonio Liseno, 58 anni, uno dei principali imprenditori della Basilicata, sarebbe in realtà uno dei riciclatori dei soldi illeciti provenienti dalla criminalità cerignolana.
Ed è questa l’accusa che lo ha portato in carcere oggi nell’ambito di una indagine della Procura di Potenza condotta dalla Polizia e dalla Finanza.

Liseno, già destinatario di sequestri nel 2020, è proprietario della Sg spa, società con sede a Milano che si occupa di commercio di elettronica con cui gestisce punti vendita in Puglia, Basilicata e a Roma. Possiede anche numerose attività commerciali in tutta la Basilicata, ma il gioiello è il San Barbato Resort di Lavello.

Secondo l’accusa tra il 2016 e il 2020 Liseno avrebbe illecitamente trasferito denaro a beneficio di soggetti economici riconducibili al sodalizio criminale cerignolano della famiglia Cartagena/Saracino, attraverso l’interposizione degli imprenditori edili Franco Mauro Via e Angelo Finiguerra, celando detto “passaggio” di denaro con i pagamenti, per oltre 20 milioni di euro, relativi ai lavori di costruzione e ristrutturazione del resort affidati alle loro imprese. In più, sempre secondo l’accusa, Liseno avrebbe realizzato una frode fiscale nel settore della telefonia per ottenere indebiti vantaggi fiscali e soprattutto disporre di prodotti hi-tech a prezzi altamente concorrenziali attraverso una imponente frode carosello che ha coinvolto numerose società dislocate in Italia e in diversi Paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Slovacchia e Polonia. Inoltre durante la pandemia l’imprenditore avrebbe proceduto all’accaparramento illecito di mascherine, peraltro non conformi alle vigenti disposizioni, compiendo manovre speculative su prodotti di prima necessità, facendo incetta sul mercato di oltre 13 milioni di mascherine in un momento storico in cui vi era penuria, determinandone la rarefazione e il rincaro sul mercato interno.
Liseno, perito agrario, ha avuto anche un passaggio in politica. E’ considerato vicino alla Lega. E’ stato consigliere comunale a Lavello, tra il 2012 e il 2018.

Privacy Policy Cookie Policy