In via Pretoria

Potenza dice addio a un pezzo di storia: chiude l’edicola Polino

Angelo La Capra

Neanche il recente recupero e riapertura al pubblico del parco della Torre Guevara ha evitato la chiusura dell’attività

POTENZA - Con la chiusura dell’edicola Polino il centro di Potenza ha perso un altro pezzo della sua storia. Posizionata alla fine di via Pretoria e ad un passo dalla Torre Guevara, da alcuni giorni è calata la saracinesca della piccola casetta che fungeva da edicola. Neanche il recente recupero e riapertura al pubblico del parco della Torre Guevara ha evitato la chiusura dell’attività. Oggi nel centro storico resistono ancora solo due rivendite: Foscolo, a Portasalza, e Giuzio, ex edicola Ferrara, in piazza Prefettura.

“Non ho parole per esprimere il mio dispiacere – ci dice Maria Polino, che con il marito Giovanni Genovese ha gestito l’edicola dal 1987 fino a domenica scorsa – per me è stato come un colpo al cuore”.

Nell’ultimo giorno di apertura i clienti storici arrivano alla spicciolata per acquistare un giornale o un periodico. All’interno della rivendita l’umore non è certo dei migliori. “Purtroppo non c’era altra soluzione – sottolinea Giovanni Genovese – non si legge più come una volta e la vendita dei giornali è calata sensibilmente. Le uniche edicole in grado di sopravvivere sono quelle che abbinano rivendite di tabacchi, giochi, pagamento di bollette o altro, e sono quindi in grado di diversificare l’attività senza limitarsi a fare solo gli edicolanti. Ci dispiace tantissimo e anche l’apertura del parco della torre, che aveva creato delle aspettative alle attività in zona, non ci ha portato alcun beneficio”.

L’edicola Polino faceva parte della storia del centro cittadino del dopo terremoto. Aveva resistito alla pandemia ed all’abbandono che ha caratterizzato negli ultimi due decenni il tratto finale di via Pretoria. Era l’ultima edicola del corso, quella dove ci arrivavi quasi apposta, anche solo per fare due chiacchiere. La chiusura di un’edicola in centro sembra una notizia come tante e non fa più scalpore, dal momento che la stessa sorte è toccata ad altre due edicole storiche: quella antistante la chiesa della Trinità e l’edicola Paggi all’incrocio con piazza Matteotti, sembravano insostituibili ma sono rimasti solo i chioschi abbandonati. Da tempo la chiusura delle edicole in città assomiglia sempre più ad una gara ad eliminazione con edicole chiuse da rione Lucania a rione Risorgimento, dalla stazione Centrale a Poggio Tre Galli, da Piazza Zara e Piazza Don Bosco. Un elenco che può continuare a lungo, se si pensa che solo in Basilicata negli ultimi 15 anni hanno chiuso quasi il 50% delle edicole. L’emorragia delle edicole è un fenomeno che negli ultimi anni ha mietuto vittime in tutta Italia, dove sono scomparse più di 4mila edicole dal 2018 ed i quotidiani sono letti dal 22% della popolazione. I dati sono forniti da Snag e Confcommercio, che rilevano: “È lo specchio della crisi dell’editoria, che – sottolineano – sta costringendo migliaia di addetti nell’intero Paese a lasciare abbassate le saracinesche o, nel migliore dei casi, a diversificare la propria attività”. “Certamente sono cambiate le abitudini degli italiani, che tendono a informarsi più che altro sulle edizioni online, ma – sostiene Confcommercio Potenza – non è solo questo. Gli edicolanti sono stati lasciati soli, come se non ci si rendesse conto che togliere l’ultima pedina della filiera significhi di fatto azzoppare la filiera stessa”. Se sono in calo i lettori di giornali, sia cartacei che digitali, è in crescita la frequentazione dei siti web. “L’83,7% degli italiani utilizza lo smartphone per informarsi ma al tempo stesso sono in aumento i lettori di libri” è la fotografia dei consumi mediatici degli italiani che emerge dal 58esimo rapporto del Censis “la situazione del Paese altro non fa che decretare le difficoltà della carta stampata in favore del web”.

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