il caso

Vietri di Potenza, capannoni abusivi nell’ex Cava Pedali: il Tar respinge i ricorsi dei gestori

Elenia Marchetto

I giudici amministrativi hanno confermato la linea del Comune

VIETRI DI POTENZA - Continua ad avere ancora riscontro positivo circa il suo operato il Comune di Vietri di Potenza relativamente alla vicenda legata alla Cava Pedali ed agli ultimi ricorsi presentati riguardanti alcuni abusi edilizi scoperti dal Comune. Si tratta, nel dettaglio, di un capannone abusivo di proprietà degli ex gestori della cava che, una volta avuta notizia dal Comune dell’abuso edilizio, hanno proposto delle sanatorie all’Ente, respinte poiché ritenute insufficienti a sanare l’abuso.

Così gli ex gestori hanno fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune, contro l’ammenda da 20.000 euro ricevuta per mancata ottemperanza dell’ordinanza di demolizione e contro la mancata accettazione delle sanatorie. Anche in questo caso, però, il Tar Basilicata, nella sentenza dell’ 11 marzo 2024, ha respinto i ricorsi dell’azienda che gestiva la cava confermando che i capannoni all’interno della stessa erano e restano abusivi, pertanto l’ordinanza di demolizione del Comune e la successiva acquisizione al patrimonio del capannone e delle aree limitrofe è legittima.

Il Tar ha accolto il ricorso solo relativamente alla sanzione pecuniaria da 20.000 euro per la mancata ottemperanza dell’ordinanza di demolizione che il Comune aveva emesso nei confronti dei proprietari in quanto la sanzione pecuniaria andava congruamente motivata. Nella stessa sentenza, inoltre, il Tar conferma l’acquisizione al patrimonio del Comune del capannone compresi uffici, mensa e depositi nella cava più dieci volte l’area di sedime di circa 5500 mq.

«Sono felice per questo ennesimo provvedimento che dimostra la correttezza dell’operato del Comune di Vietri di Potenza - ha dichiarato il sindaco di Vietri di Potenza, Christian Giordano-. Il Comune ha contestualmente rilevato degli immobili abusivi e ha intimato la demolizione degli stessi all’azienda responsabile, tra l’altro, già debitrice del comune per diversi milioni di euro. Mi rammarico di constatare che, a seguito di tali provvedimenti, stiamo subendo una reazione organizzata da parte di un vero e proprio polo di interessi che, mediante mezzi subdoli, prova a contrastare le azioni dell’Amministrazione Comunale. Noi non ci fermeremo. Colgo, infine, l’occasione per chiarire che il provvedimento relativo al risarcimento nei confronti di un’altra azienda, fa riferimento alla medesima questione dello scorso anno che il Comune ha già impugnato davanti al Consiglio di Stato e per cui si terrà l’udienza nel mese di maggio prossimo».

Privacy Policy Cookie Policy