Il caso

Il castello di Lagopesole ancora chiuso al pubblico dopo i lavori di restauro

Alessandro Boccia

«I lavori dovevano essere terminati nel 2022 con un finanziamento di oltre 1,2 milioni, mentre ad oggi è chiuso ai visitatori che nel 2019 furono circa 20mila»

LAGOPESOLE - Torna d’attualità la vicenda del castello medievale di epoca federiciana di Lagopesole, chiuso da circa tre anni per lavori di restauro. “Uno scandalo che si allarga” spiega Pietro Simonetti, del Centro studi e ricerche economiche e sociali, il quale ricorda che “i lavori dovevano essere terminati nel 2022 con un finanziato di oltre 1,2 milioni, mentre ad oggi il castello e’ chiuso ai visitatori che nel 2019 furono circa 20 mila”. Per Simonetti “in 4 anni sono stati persi 80 mila visitatori con forti conseguenze sull’economia ed il territorio”.

L’ex consigliere regionale ricorda che “anche la mostra su Federico II,aperta nel 2011 e il Museo dell’Emigrazione Nino Calice inaugurata nel 2015 sono chiusi, mentre sono utilizzati solo il cortile e la cappella per sporadiche iniziative autorizzate dalla polo museale regionale. Con i lavori di restauro le attrezzature,comprese quelle tecnologiche e informatiche, costate oltre 2.5 milioni sono state smontate e accatastate alla rinfusa in alcuni locali senza adeguate protezione e cura. Anche le istallazioni del Museo dell’Emigrazione hanno subito alcuni danni”.

Tutto ciò, ricorda Simonetti “nonostante le continue segnalazioni al ministero della Cultura, all’apposito Dipartimento nazionale dei dei Musei e alle strutture regionali dipendenti dal Ministero la situazione resta grave e irrisolta. Tutto questo in un quadro di diminuzione della presenza di visitatori nel sistema museale lucano che sono passati dai 250 mila del 2019 ai circa 190 mila del 2023”. Per Simonetti “la questione diventa surreale con le ultime iniziative degli Uffici dei sistemi culturali della Regione Basilicata,che dovrebbe gestire anche il Museo dell’Emigrazione di Lagopesole, che non provvede a postare le risorse per la riapertura della struttura e non ha mosso un dito per la vicenda del castello. Questo Ufficio promuove un progetto per la realizzazione di una mostra multimediale itinerante chiamata“Basilicate.” Si tratta di una misura che utilizza 200 mila euro dei fondi Coesione per la tutela e valorizzazione delle risorse iconografiche dell’emigrazione”.

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