Infomobilità

Il caso «paline» a Potenza: poco smart ma molto costose

Giovanna Laguardia

L'opposizione commenta: installate nel 2017, mai in funzione. Il sindaco Guarente: «Stiamo verificando la situazione con gli uffici comunali. La mediazione è sfumata non per volontà del Comune»

POTENZA - L’infomobilità e le paline ben poco intelligenti. È tornato di attualità a Potenza il caso dei tabelloni elettronici che furono installati nel 2017 alle fermate dei bus e che avrebbero dovuto fornire ai passeggeri informazioni in tempo reale, ma che non hanno mai funzionato correttamente e sono state perciò spente dopo poche settimane. E ora l’intervento, secondo quanto denunciato dall’opposizione in consiglio comunale, sarebbe stato anche definanziato.

La questione, oggetto anche di un contenzioso legale ancora in corso, è stata sollevata nel corso di uno degli ultimi consigli comunali dal consigli comunali dal consigliere Vincenzo Telesca, alla quale ha risposto il sindaco, Mario Guarente.

«L’appalto - ha ricordato Telesca - prevedeva la fornitura e posa in opera di 80 paline infobus che avrebbero implementato e migliorato il trasporto pubblico locale; le paline venivano fornite ed accettate in data 10/3/2017 e il direttore dei lavori dichiarava l’avvenuta installazione delle stesse». Di quelle 80 paline, però, solo poche furono acese e soltanto per pochi giorni, in quanto si riscontrarono subito malfunzionamenti. In pratica, le poche paline che furono accese, non davano informazioni corrette. «Da tale data - ha spiegato Telesca - a fronte di una sperata utilizzazione dei beni forniti si dipanava un crescente scambio epistolare tra il Comune di Potenza e la ditta aggiudicataria, la Bbs, che sfociava dapprima in un accertamento tecnico preventivo dinanzi al tribunale di Potenza e successivamente nell’incardinamento della causa di merito». Nel 2022 sembrava essersi aperto uno spiraglio per una mediazione tra le due parti. Mediazione che si è poi interrotta lo scorso anno. «La mediazione - ha tenuto a sottolineare il sindaco, Mario Guarente - non è fallita per colpa del Comune o per cause attribuibili al Comune ma perché la Bbs ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per procedere».

Ma qui, secondo quanto riportato da Telesca in consiglio comunale, arriva un nuovo colpo di scena: «Risulta, da determina dirigenziale della Regione Basilicata, che l’intervento sia stato definanziato dalla Regione nel settembre del 2022, chiedendo la restituzione dell’anticipazione di 200.000 euro e, tra l’altro, che qualora la sentenza di primo grado dovesse riconoscere alla Bbs l’importo contrattuale, o anche il solo importo scaturito dall’accertamento preventivo, il Comune si troverà a dover procedere con il ristoro della Bbs con fondi propri».

Riguardo al problema del definanziamento, il sindaco ha ribadito alla Gazzetta: «Sto verificando insieme agli uffici comunali la situazione del finanziamento». Riguardo al futuro delle paline ma utilizzate, che continuano a fare brutta mostra di se davanti alle fermate degli autobus, in risposta all’interrogazione del consigliere Telesca, nel ricordare che «era stato fornito al Comune un prodotto difforme da quanto previsto nel capitolato d’appalto», ha spiegato che si sta «valutando anche la possibilità di provvedere ad una nuova gara per l’installazione di nuove paline», perché «oggi corriamo il rischio di scontare anche la vetustà delle paline rispetto al giorno dell’installazione».

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