Sanità

Basilicata: il maxi piano regionale sulle liste d’attesa, da aprile 2024 esami in un mese

Antonella Inciso

Entro 60 giorni le prescrizioni diagnostiche fino al 30 settembre 2023. E per garantire l’efficacia del progetto viene prevista anche la figura del cup manager

POTENZA - Settantadue ore, dieci e 30 giorni. Sono i tempi massimi previsti per le prestazioni sanitarie con priorità urgente, breve e differibile. Tempi a cui dovranno attenersi le strutture sanitarie regionali pubbliche e private nella gestione delle liste di attesa.
Dopo le polemiche, le proteste, dopo il covid sulle liste di attesa la Regione prova ad accelerare. Definendo tempi, ruoli e modalità di quello che nelle intenzioni dovrebbe essere il «maxi piano» per smaltire le prestazioni. Un progetto articolato che, secondo quanto viene evidenziato nella delibera e nelle linee strategiche d’indirizzo approvate della Giunta regionale nei giorni scorsi, prevede una tempistica ben precisa per l’erogazione delle prestazioni sia nelle strutture sanitarie pubbliche sia in quelle del privato accreditato.

In particolare, oltre alle 72 ore per le prestazioni con priorità urgente e 30 giorni per quelle con priorità differibile ad essere messo a punto è un calendario che - per gli accertamenti diagnostico - strumentali con priorità differibile - prevedono un massimo di sessanta giorni per le prescrizioni entro il 30 settembre 2023 e 50 giorni per gli accertamenti dal 1 ottobre fino al 31 dicembre 2023. E poi ancora 40 giorni, per gli accertamenti prescritti dal 1 gennaio fino al 31 marzo 2024 e 30 giorni, per quelli prescritti dal 1 aprile 2024. Infine, tutte le prestazioni con classe di priorità «programmabile» saranno effettuate entro 120 giorni dalla data della prescrizione. Insomma, un crono-programma ben preciso che decade se l’assistito rifiuta la prima data che gli viene offerta e che potrà non essere seguito se si tratta di residenti di fuori regione.

Per garantire l’efficacia del piano viene prevista anche la figura del cup manager, ruolo che viene considerato «di rilievo strategico al fine di garantire un efficiente monitoraggio del sistema della domanda e della offerta» e la creazione di un tavolo di monitoraggio dei tempi di attesa che avrà il compito «di valutare i risultati relativi al rispetto dei tempi di attesa, al rispetto della appropriatezza prescrittiva e al rispetto dei suddetti percorsi assistenziali».

Il Piano, poi, prevede anche l’indicazione per le strutture sanitarie private con «tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogabili che dovranno essere esposte e prenotabili all’interno del Sistema unico di prenotazione regionale». Infine, i medici ed i pediatri di famiglia coinvolti avranno l’obbligo di indicare sulla ricetta sempre la classe di priorità e di indicare il quesito diagnostico.

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