Paese in ansia

Maratea, statale interrotta: «Qui il turismo rischia di franare»

Massimo Brancati

Pasqua «dimessa»: solo quattro alberghi aperti

MARATEA - È una Pasqua decisamente diversa. Solo quattro alberghi aperti ed una decina di ristoranti. I B&B, che negli ultimi anni sono cresciuti di numero (36 per circa 600 camere) e di qualità, svolgono comunque una funzione ricettiva significativa.

La chiusura del tratto della statale 18 a Castrocucco di Maratea, interessato dalla frana del 30 novembre 2022, ha sconvolto l’andamento turistico e la vita dei marateoti. Nelle quattro strutture ricettive l’occupazione delle camere è al di sotto del 50%; le prenotazioni dei tavoli ai ristoranti per Pasquetta al 40% e per Pasqua al 30%. La città da sempre meta delle feste pasquali sembra ripiombata nell’atmosfera degli anni della pandemia quando per le restrizioni dovute alla diffusione del Covid in giro non c’erano che poche decine di turisti.

Gli anni del pienone a Maratea per Pasqua sembrano molto lontani. A ricordarlo  è il «decano» degli albergatori di Maratea, Aldo Salerno, che quest’estate celebra i 55 anni di attività. Erano gli anni ottanta-novanta con l’overboking di alberghi e ristoranti da prenotare anche un mese prima. «Ricordo una Pasqua con file di auto come fosse Ferragosto e con una comitiva di 60 russi ospiti per due settimane in albergo arrivati in aereo con il charter all’aeroporto di Lamezia Terme e – dice – il consistente shopping nei negozi della città con il centro gremito. Siamo riusciti in quegli anni - racconta – a sperimentare per la prima volta la destagionalizzazione, le vacanze in cosiddetta bassa stagione. Abbiamo superato tante prove difficili e sono certo che grazie alle nuove generazioni di imprenditori ed operatori ce la faremo anche questa volta». Per la Pasqua 2023 non solo la frana ma anche le previsioni meteo hanno remato contro scoraggiando il classico fine settimana di Pasqua. Le preoccupazioni tra gli albergatori della costa tirrenica sono comunque forti perché l’intero sistema ricettivo – 17 alberghi, più 54 strutture extralberghiere, per 1200 camere complessive – ha un peso determinante sull’economia e sull’occupazione dirette ed indirette di tutto il comprensorio Lagonegrese.

Biagio Salerno, presidente del Consorzio Turistico Maratea e titolare di uno dei quattro alberghi aperti, ricorda i «messaggi» lanciati in occasione dell’assemblea dei Comitati Civici cittadini di Maratea e delle associazioni di categoria, alla vigilia delle feste. «Con grande responsabilità – dice – abbiamo deciso di parlare delle criticità esistenti ma contestualmente abbiamo presentato proposte per superarle e per il rilancio e di come rafforzare il confronto istituzionale, per noi sempre importante». Nella riunione i portavoce dei Comitati Civici delle frazioni che risentono in maniera più grave dell’isolamento – Castrocucco, Acquafredda, Marina – Vincenzo Papaleo e Nadia Oliva hanno parlato di situazione inedita.

Per Vincenzo Papaleo «la frana ha cambiato profondamente la vita sociale dei residenti a  Castrocucco, soprattutto di lavoratori e studenti alle prese con il quotidiano pendolarismo, che subiscono i disagi maggiori per l’allungamento del percorso necessario ad aggirare l’interruzione. Purtroppo il cronoprogramma dei lavori da parte dell’Anas non recepisce le nostre proposte più urgenti». Nadia Oliva: «Nella sciagura vissuta sommata alla “bomba d’acqua” che nella notte tra il 14 e il 15 ottobre ha colpito Marina e Castrocucco con segni ancora evidenti, con conseguenze che potevano essere più nefaste, si rafforza il nostro senso di comunità». ll tempo è scaduto, è ora dell’assunzione di responsabilità, e di una visione sul futuro del nostro territorio. Gli operatori turistici e i titolari delle imprese hanno voluto dimostrare di avere idee chiare su come superare questa situazione non limitandosi ad evidenziare le numerose criticità che hanno conseguenze dirette sulla comunità locale, in particolare di Acquafredda e Castrocucco sino a coinvolgere l’intero territorio.

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