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Dalla Basilicata ecco il braccio robotico che tutti possono programmare

Dalla Basilicata ecco il braccio robotico che tutti possono programmare

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Dalla Basilicata ecco il braccio robotico che tutti possono programmare

Maurizio Miscio attira l’attenzione dell’azienda Arduino e dell’Università del Texas

Martedì 17 Gennaio 2023, 13:29

POTENZA - Attori, cantanti, pittori, scultori, poeti, scrittori. La Basilicata è ricca di talento, ma non soltanto in campo artistico. Oggi ci occupiamo di un ragazzo che ha attirato l’attenzione di una delle aziende che ha più cambiato il mondo dell’elettronica, Arduino.

Lui si chiama Maurizio Miscio ed è uno studente dell’istituto tecnico di Potenza «Einstein De Lorenzo». Si definisce «incurabile appassionato di elettronica» al punto da voler sempre guardare oltre, sperimentare, inventare. Ispirato da una trasmissione televisiva in cui un braccio robotico compiva movimenti come se stesse danzando, gli è venuta l’idea di progettare e realizzare, passando per tutte le fasi di modellazione, programmazione e lavorazione, un analogo impianto a casa sua. Partendo da zero. «Volevo - racconta Maurizio - che questo braccio robotico fosse del tutto open-source e quindi che si distaccasse dall’abitudine capitalistica di avere un’idea solo per poterci lucrare sopra». Detto, fatto. Il suo braccio robotico è stato documentato in un articolo del famoso sito Instructables di Arduino, piattaforma gigante su cui pubblicare i propri progetti con l’imprimatur della famosa azienda. Venticinque pagine ricche di informazioni dettagliate, gratuite e provviste di una licenza libera. Proprio ciò che voleva Maurizio. «Il braccio robotico - sottolinea - ha riscosso un successo a livello internazionale che non mi sarei mai aspettato. Il blog del sito ufficiale di Arduino, azienda italiana che ha creato la omonima scheda di sviluppo elettronico, frequentato da maker da tutto il mondo, ha scritto un articolo dedicato al mio braccio robotico, a cui hanno fatto seguito articoli di altri siti specializzati». Una visibilità mediatica straordinaria che consente all’invenzione di Maurizio, in poche settimane, di piazzarsi al primo posto tra le classifiche di progetti «fai da te» innovativi come la più famosa graduatoria di «All3dp».

Complessivamente il progetto raccoglie circa mezzo milione di click tra video dedicati, articoli e classifiche. Ma a fine agosto scorso c’è la classica ciliegina sulla torta: Maurizio viene contattato dalla più famosa rivista di elettronica a livello internazionale »Diyode» che gli propone di fare un’intervista e di dedicare l’edizione di dicembre al suo progetto con il braccio robotico in copertina. Ovviamente Maurizio accetta e rilascia l’intervista in inglese: da quel momento migliaia di copie della rivista sparse in tutto il mondo per far conoscere quel ragazzo del profondo Sud Italia che ha creato dal nulla il braccio robotico. «Momento di vanità a parte - dice Maurizio - il braccio è un modo di espandere la cultura dell’automazione e della robotica in modo aperto e gratuito».

«La progettazione - ricorda Maurizio - è iniziata con il disegno al computer di quello che doveva essere il prodotto finale. Poi sono passato alla costruzione vera e propria, al cui termine mi sono dedicato alla programmazione del braccio che è controllato da un algoritmo che ho scritto appositamente. Una volta acceso, il braccio può essere controllato da un’interfaccia grafica con uno schermo touchscreen. Con questo schermo, appena si preme sui pulsanti - spiega Maurizio - inizia la movimentazione del braccio in tutte le direzioni che gli sono permesse dai suoi 6 giunti, come quelli del braccio del corpo umano. Una volta mosso il braccio, si possono salvare le posizioni: il braccio riprodurrà quei movimenti all’infinito, come succede nelle grandi fabbriche».

Il vero motivo del grande successo riscosso tra gli appassionati è stato creare da zero un applicazione con la quale controllare il braccio da remoto totalmente gratuita e modificabile da tutti. «Questa applicazione - precisa Maurizio - potrebbe permettere ad operai o lavoratori del settore di applicare la stessa metodologia nelle grandi fabbriche e poter, magari, lavorare più agilmente da una scrivania e non piegati sulla scheda di un robot».

Nell’ultimo periodo il giovane «Archimede» lucano è stato contattato da diversi professori di licei sparsi in giro per il mondo per chiedergli informazioni aggiuntive per poter realizzare il braccio nelle scuole. Tra gli istituti interessati c’è l’University of Texas di El Paso che ha contattato Maurizio per informarlo che avrebbero iniziato a fare progetti basati sul suo braccio robotico.

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