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Basilicata, altro petrolio in arrivo: entro gennaio 2023 attivo nuovo pozzo a Tempa Rossa

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Basilicata, altro petrolio in arrivo: entro gennaio 2023 attivo nuovo pozzo a Tempa Rossa

Si gioca d’anticipo sul Governo centrale che ha appena disposto lo sblocco dei giacimenti di gas nel territorio italiano 

Martedì 08 Novembre 2022, 12:52

POTENZA - Il pacchetto sul caro-energia licenziato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri si tradurrà nello sblocco di giacimenti con circa 450 miliardi di metri cubi di gas da estrarre e una quantità di greggio non esattamente quantificabile, ma capace di aumentare sensibilmente la bilancia energetica del Paese. La Basilicata sembra che abbia giocato d’anticipo rispetto a quanto deciso dal Governo Meloni perché è già in atto l’attivazione di un nuovo pozzo di petrolio. Si trova nell’orbita del giacimento Tempa Rossa, quartier generale di TotalEnergies Italia e sede del secondo centro olio della Basilicata (il primo è quello dell’Eni a Viggiano, in provincia di Potenza). Il pozzo - denominato «Gorgoglione 2» - è l’unico dei sei dell’intera concessione non ancora attivo. Lo sarà entro gennaio 2023 dopo aver completato tutti gli aspetti tecnici propedeutici alla fuoriuscita di petrolio, la cui produzione è stimata in circa 7mila barili al giorno. La compagnia petrolifera che gestisce il nuovo pozzo in partnership con Shell e Mitsui, conta di attivarne un altro sulla scia delle maglie allargate dal Governo dal Governo. In questo caso parliamo di un pozzo ancora esplorativo denominato «Gorgoglione 3» per il quale TotalEnergies Italia ha ricevuto un diniego dal Ministero dell’Ambiente del precedente esecutivo, che ha sollevato una serie di criticità del progetto, e dalla Regione Basilicata che ha ritenuto la documentazione insufficiente per quanto riguarda i riferimenti al rischio sismico e allo smaltimento dei rifiuti. In stand by anche il pozzo «Gorgoglione 4» attraverso il quale la multinazionale ha intenzione di valutare il potenziale della parte settentrionale di Tempa Rossa, finora mai perforata. L’intero progetto lucano di TotalEnergies Italia, lo ricordiamo, prevede la messa in produzione di otto pozzi, un Centro olio con capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di Gpl e 80 tonnellate di zolfo, un centro di stoccaggio Gpl dotato di quattro punti di carico stradale. Sul fronte Eni, invece, non sono previsti altri pozzi, in sintonia con quanto disposto dal recente rinnovo della concessione che non contempla altre estrazioni, ma solo lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione.

La Basilicata, dunque, si conferma centrale nello scacchiere delle estrazioni petrolifere in Italia. «Dopo anni - dice il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia - ripartiamo con l'Oil & Gas italiano. Questo vuol dire che le migliaia di aziende del comparto energetico italiano ed i contrattisti ritorneranno ad investire ed operare in Italia». Il presidente di FederPetroli Italia si sofferma anche sui nuovi limiti di esplorazione e produzione petrolifera tra le 9 e 12 miglia dalla costa: «Sono dispiaciuto che solo oggi tutto questo sia possibile. Anni fa lottammo con la Medoil e poi Rockhopper Exploration per mettere in produzione alcuni giacimenti e per la piattaforma di Ombrina Mare a largo delle coste abruzzesi, non ci fu niente da fare e l'azienda decise di optare per una chiusura mineraria. A distanza di anni, un progetto che ho sempre avuto a cuore, forse si potrà realizzare per dare petrolio e metano all'Italia».

Si prospetta, dunque, un’invasione di trivelle. E l’impatto ambientale? La convivenza tra cittadini e petrolio? Marsiglia sottolinea la massima disponibilità con il Governo per un confronto tecnico-costruttivo allo scopo di programmare e studiare gli step e i processi di eco-sostenibilità per le fasi di trivellazione e produzione dei siti e giacimenti da utilizzare. E avverte: «Già ci sono giunte - precisa - tesi discordanti e gruppi ostativi ai nuovi cantieri. Bisogna decidersi, accettare dei compromessi e ragionare con criterio, altrimenti saremo condannati eternamente ad una situazione di deficit energetico».

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