Sanità e burocrazia

Direttori generali scaduti in Basilicata: a rischio gli atti

Antonella Inciso

Tre i dipartimenti coinvolti. Gli incarichi in prorogatio si sono conclusi il 30 settembre. I sindacati: «Servono soluzioni a breve»

POTENZA - Il rischio è l’immobilismo, il blocco degli atti. Anche di provvedimenti importanti come quelli che sono legati al mondo sanitario. Questo perché dal 30 settembre scorso la Regione Basilicata ha tre direttori generali i cui contratti sono scaduti. Tra cui quello che, ad interim, guida il Dipartimento Sanità dove sono attesi atti strategici tra cui quelli collegati alla recente approvazione in Consiglio regionale del provvedimento legato alle strutture sanitarie private.

Una situazione difficile, dunque, che sta agitando non poco i sindacati che temono, appunto, l’immobilismo della Regione in tre comparti importanti come quello della Sanità, delle Attività produttive e della presidenza della Giunta. Con relative conseguenze sui lavoratori.

«Ci aspettiamo la nomina dei nuovi direttori generale o il rinnovo di quelli in essere - spiega il segretario regionale della Uil, Giuseppe Verrastro - Serve fare presto, però, perché serve avere i direttori generali altrimenti come si fanno gli atti? Al momento, siamo in una sorta di “vacatio amministrativa”. Ad esempio, è importante che si consumi questo atto sulla sanità privata perché ci sono 300 posti di lavoro a rischio. Ci siamo attivati anche con il prefetto ed attendiamo il tavolo istituzionale in Prefettura in tempi brevi. Non bisogna dimenticare che sui soldi destinati alla sanità privata ci sono 5 milioni di euro complessivi da assegnare tra pubblico e privato».

«Il timore è che si blocchi l’attività amministrativa perché mancherebbe la funzione di stimolo e di indirizzo degli atti - aggiunge Giuliana Scarano, segretaria regionale della Cgil fp - Serve accelerare. È come se la Regione fosse decapitata anche se auspichiamo che, in queste ore, si stiano decidendo le nuove assegnazioni»

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