Dai posti blindati per salvare gli esponenti di spicco dei vari partiti a quelli che serviranno solo per rendere un «servizio» alle coalizioni. La presentazione delle liste in Basilicata segue il rituale di sempre. C’è chi, in base ai sondaggi, può sentirsi già in parlamento e chi, invece, è consapevole che non entrerà ma corre lo stesso, magari per prepararsi alle prossime regionali (al voto, infatti, si andrà tra un anno e mezzo).
Per la prima volta la terra lucana diventa il trampolino per Roma per vari big. Innanzitutto, nel collegio uninominale Senato correrà la seconda carica dello Stato, la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Il suo nome - arrivato in Basilicata per un effetto domino legato alla candidature nell’altrettanto sicuro collegio di Padova della capogruppo al Senato, Annamaria Bernini - aveva provocato vari malumori tra gli azzurri sia in Basilicata (alcuni dirigenti sostenevano la candidature del sottosegretario all’editoria, il lucano Giuseppe Moles) sia in Veneto (dove si è dimesso il vice coordinatore regionale azzurro, Dario Bond).
Oggi, però, con l’ufficializzazione, a smentire le polemiche è la senatrice lombarda Licia Ronzulli. «La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è stata candidata nel collegio uninominale della Basilicata perché è un nome nazionale ed è la seconda carica dello Stato. Può andare ovunque sul territorio nazionale» spiega la senatrice Ronzulli, coordinatrice lombarda di Forza Italia.
«La base del partito l’ha presa bene, devo dire che contrariamente a quello che è stato scritto la base del partito è felice di avere la seconda carica dello Stato - aggiunge -, che fa campagna elettorale. Non ci sono stati problemi. Casellati non è stata candidata in Veneto perché c'è la capogruppo Annamaria Bernini».
La presidente del Senato non è l’unica esponente di spicco a correre in Basilicata. Anche il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è candidato per «Insieme per il futuro» al proporzionale Camera, mentre il sottosegretario agli Affari regionali Vincenzo Amendola correrà per il Partito democratico come capolista al proporzionale Camera. Infine, tra i leader nazionali c’è il segretario della Lega, Matteo Salvini, candidato in Basilicata come capolista al proporzionale Senato.
Le liste lucane si contraddistinguono, poi, per le presenza di molti parlamentari uscenti. Il Pd presenta come capolista al Senato, l’onorevole Vito De Filippo (non derogando, invece, sulla ricandidatura del senatore Salvatore Margiotta). Forza Italia candida come capolista al proporzionale Camera l’uscente Michele Casino (mentre lascia fuori i parlamentari uscenti Saverio De Bonis e Gianluca Rospi), mentre la Lega candida al proporzionale Camera il senatore uscente Pasquale Pepe e Fratelli d’Italia punta come capolista al proporzionale Camera sull’onorevole Salvatore Caiata. Infine, il Movimento cinquestelle - che nel 2018 aveva portato in Parlamento ben sette parlamentari - candida come capolista alla Camera il senatore uscente Arnaldo Lomuti. Insomma, una pattuglia nutrita a cui, tra i candidati, si sono aggiunti consiglieri regionali ed amministratori comunali.
Per il terzo polo correranno Marcello Pittella (all’uninominale Senato) e Mario Polese (al proporzionale Camera). Intanto, mentre i partiti si preparano alla campagna elettorale la Basilicata può vantare moltissimi giovani al voto. Per la tornata elettorale del 25 settembre, infatti, voteranno 448.669 elettori, 37.584 in più rispetto al 2018, con una percentuale pari all’8,4 per cento. E questo per effetto dell’abbassamento dell’età del voto al Senato. Un percentuale importante (superiore a quella nazionale che si attesta intorno all’8,2 per cento) che può rappresentare quasi il valore di un partito, i cui effetti saranno per i partiti tutti da scoprire.