L'inchiesta

Potenza, sottrasse due milioni a quattro Comuni: condannato il bancario infedele

Redazione online

I giudici gli hanno inflitto 9 anni, Quattro anni a un imprenditore coinvolto

POTENZA - Il Tribunale di Potenza ha condannato a nove anni di reclusione Donato Cristofaro, ex dipendente di una banca di Oppido Lucano (Potenza), arrestato nel gennaio 2021 nell’ambito di un’inchiesta sulla sottrazione, in cinque anni, di due milioni di euro ai Comuni di Ripacandida, Oppido Lucano, Genzano di Lucania e Cancellara. Per l’imputato il Tribunale ha deciso anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena.

I giudici, inoltre, hanno condannato a quattro anni di reclusione l’imprenditore Antonio Mecca, arrestato insieme a Cristofaro e ad altri due imprenditori. A favore degli imprenditori Cristofaro - secondo l’accusa - aveva emesso diversi bonifici. Per Mecca i giudici hanno stabilito anche l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La sentenza ordina anche risarcimenti e pagamenti a carico degli imputati.

Secondo quanto fu accertato nel 2021, Cristofaro aveva alterato, in più occasione, i dati telematici relativi ai mandati di pagamento realmente emessi dai Comuni e le relative voci dei bilanci degli stessi enti, trasmessi attraverso il sistema informatico della Banca d’Italia. Le indagini cominciarono dopo una segnalazione della banca alla quale era stato affidato il servizio di tesoreria dei quattro Comuni.

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