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Potenza, paralisi totale all'Acta? Ecco il piano per la salvezza

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Potenza, raccolta rifiuti, netturbini

L'amministratore unico Camillo Naborre chiede il via libera al Comune

Sabato 04 Giugno 2022, 11:35

POTENZA - «Il protrarsi della situazione provoca l’ingessamento finanziario dell’azienda che porterà nel breve volgere del tempo alla paralisi più totale delle attività, dal momento che tutti i grandi fornitori hanno già anticipato la necessità di chiudere gli impianti ed arrestare le attività di raccolta e smaltimento, non potendo più sostenere le esposizioni maturate ed avviandosi di conseguenza a condizioni di crisi che potrebbero divenire irreversibili, anche a causa della contingenza economica negativa conseguente alle vicende belliche in Ucraina ed all’aumento dei costi energetici delle materie prime».

Se ci fossero stati dubbi sulla grave crisi dei conti dell’Acta, l’azienda per la cura e la tutela dell’ambiente del capoluogo, le parole, messe nero su bianco, da Camillo Naborre li hanno diradati tutti. L’esposizione debitoria dell’ente nei confronti dei fornitori è pesante, le entrate ordinarie sono sempre in «cronico e grave ritardo», le soluzioni servono in tempi rapidi. Uno scenario difficile - illustrato in un’altra nota riservata inviata dall’amministratore unico al sindaco Guarente ed all’assessore al bilancio Blasi - da cui si può uscire solo in un modo: autorizzando nel più breve tempo possibile «la cessione del credito ad un Fondo di investimento con un contestuale piano di rientro concordato con l’Azienda» ed estendendolo «anche agli altri tre maggiori creditori dell’Azienda: l’Ageco, l’Ecological system e la Pellicano verde».

Il piano, in particolare, prevede l’acquisto da parte del Fondo di crediti dei fornitori Acta per 3,3 milioni di euro ed il costo della cessione del credito sarà a carico esclusivo dei cedenti». A sua volta, i pagamenti da parte di Acta dei crediti avverranno in 12 o 14 mesi. Il che - tradotto in cifre - significa una rata mensile che potrà variare tra i 275mila euro (pagamento in 12 mesi) e i 235mila euro (14 mesi). Inoltre, ad essere prevista sarà anche una moratoria di 60 giorni sulle scadenze dei pagamenti posticipandoli di due mesi. Questo il progetto per «salvare» l’Acta. Un programma che eviterebbe che «un debito consolidato così elevato e così risalente nel tempo possa costituire un indice pregiudizievole ai fini della verifica delle condizioni di sussistenza nell’eventualità di una crisi d’impresa». Tocca al Comune di Potenza decidere se andare avanti o meno su questa strada. Il tempo, però, è poco e per salvare l’ente serve agire subito.

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