Emergenza

Agricoltura, l'appello di Coldiretti: «La Regione Basilicata intervenga sui incari»

Redazione online

Per l'associazione di categoria, servono risorse da destinare al comparto agricolo e zootecnico da inserire nel bilancio di previsione

POTENZA - Coldiretti Basilicata - in una nota diffusa dall’ufficio stampa - ha lanciato un appello al Consiglio regionale affinché «discuta il bilancio di previsione della Regione e provveda ad approvarlo, appostando delle risorse da destinare al comparto agricolo e zootecnico». La Coldiretti Basilicata «si appella all’intero Consiglio regionale della Basilicata affinché - ha sottolineato il presidente regionale, Antonio Pessolani - si dia seguito nell’ambito dell’approvazione del bilancio preventivo ad appostare una adeguata somma straordinaria, a sostegno dell’altrettanto straordinaria situazione di difficoltà che si è abbattuta sull'agricoltura italiana e per quanto ci riguarda quella lucana».

Il direttore regionale, Aldo Mattia, inoltre, ha lanciato l'invito ai componenti del Consiglio regionale «affinché ci sia la giusta celerità ai lavori in aula e nelle Commissioni, causa questo straordinario momento storico. Più di un’azienda agricola su dieci (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, i quali evidenziano uno tsunami sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari. Nelle campagne - ha continuato Mattia - si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli. Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte. Di qui - ha concluso - l’invito alla Regione Basilicata a fare in fretta».

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