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Lagonegro, una palpeggiata per pagare il debito: condannato 81enne

 
REDAZIONE POTENZA

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toghe, avvocati

Le ragioni della condanna dei giudici inflitta all’anziano ottantunenne per i fatti avvenuti in un paese del Pollino il cinque aprile del 2014. La difesa: «Il mio assistito voleva i soldi indietro ma è stato vittima di un raggiro»

Sabato 25 Luglio 2020, 11:51

LAGONEGRO - Tentata violenza, minaccia e lesioni. Queste le accuse con cui è stato condannato a due anni e due mesi il pensionato 81enne di un paese del Pollino che il 5 aprile del 2014 aveva tentato di violentare una donna di 34 anni. Ce ne siamo occupati nei giorni scorsi, dopo la pronuncia dei giudici di Lagonegro che hanno accolto la richiesta del pubblico ministero. Ora dalle carte delle indagini emergono i contorni completi della vicenda. Secondo quanto riportato dalla vittima della violenza, racconto pienamente accolto dalla sentenza (emessa dal collegio del tribunale presieduto da Nicola Marrone), l’anziano, che aveva un credito di 2 mila euro nei confronti della 34enne, andò nel negozio di cui la donna era titolare insieme alla sorella. Le due in quel momento si trovavano in pausa pranzo all’interno del locale. L’uomo avrebbe provato a palpeggiare una delle due, la più grande, che all’epoca aveva 34 anni. Le urla richiamarono l’attenzione dell’altra sorella che accorse in aiuto. A quel punto l’uomo si sarebbe scagliato sulla seconda donna, all’epoca 32enne, strappandole una ciocca di capelli e provocandone lo svenimento. Secondo quanto ricostruito, a quel punto sarebbe uscito dal locale urlando: «Mi dovete restituire i 2 mila euro che vi ho prestato». Poi si sarebbe diretto verso la sua auto per andare a prendere un bastone che portava all’interno della vettura. Proprio in quel momento, però, sarebbe stato notato e fermato da una pattuglia di carabinieri. Le due sorelle riferirono più tardi che oltre alla violenza ci furono anche delle minacce. «Vi uccido, tanto a me non succede niente, non ho nulla da perdere»: questa la frase riportata anche nel capo di imputazione che il pensionato avrebbe ripetuto più volte nei confronti delle due donne. Annuncia ricorso in appello il difensore dell’anziano di 81 anni. La tesi della difesa è totalmente diversa. «Il mio assistito – sostiene il legale del pensionato - era andato nel negozio per farsi restituire i soldi prestati, ma è stato vittima di una messa in scena». Soddisfatto per la sentenza lo studio legale Caputo che ha rappresentato la parte civile: «Abbiamo chiesto un risarcimento simbolico di un euro perché non ci interessano i soldi ma che venga punito un tentativo di violenza».

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