Migranti
Basilicata, pagano per avere un contratto di lavoro: altro che sanatoria
La Federcolf di Basilicata e Bari denuncia un nuovo caporalato
BASILICATA - «È già scoppiata la corsa all’acquisto dei contratti dei datori di lavoro. I ragazzi pur di avere un permesso di soggiorno pagano, arrivando a versare addirittura anche tremila euro. Questi ragazzi, che ovviamente non hanno i soldi, sono costretti a rivolgersi agli usurai o a chi li ricatta in altro modo. È la nuova schiavitù».
L’avvocata Angela Maria Bitonti, del foro di Matera, legale di Federcolf di Basilicata e di Bari, da anni è impegnata sul fronte dei diritti dei migranti. Per questo, quando la Ministra Teresa Bellanova ha annunciato l’inserimento, nel decreto Rilancio del Governo, della sanatoria dedicata alla regolarizzazione di braccianti, colf e badanti stranieri, ha esitato a gioire. Perché, nella pratica, in quella sanatoria molti aspetti che hanno a che vedere con ben altri tipi di irregolarità, non sono previsti.
«La Ministra - dice l’avvocata Bitonti - voleva eliminare i caporali ma pare che si verificherà l’esatto contrario. È iniziato il business dei contratti e gli stessi caporali sono in contatto con i potenziali datori di lavoro, guadagnandoci a loro volta».
Ma cosa prevede la sanatoria? Prima di tutto possono accedervi due comparti fondamentali: quello del lavoro domestico e quello del lavoro in agricoltura. Per i lavoratori che fanno parte di queste categorie è possibile avere, in presenza di contratto, un permesso di soggiorno e fare emersione da lavoro nero.
«Già qui avrei qualcosa da dire - dice Bitonti - Perché in Italia quasi un milione di stranieri sono irregolari, la maggior parte senza la possibilità di accedere a questa sanatoria perché non hanno il datore di lavoro o comunque un rapporto di lavoro nero in essere, come la sanatoria prevede. A livello regionale non si può fare una stima degli irregolari in Basilicata. Ma tenga presente che l’anno scorso nella nostra regione ce ne erano 500 solo alla Felandina di Metaponto».
«La sanatoria- continua - nelle intenzioni del Governo doveva servire ad eliminare il caporalato e invece scoppia questo fenomeno collaterale della corsa al contratto di lavoro quando invece sarebbe stato meglio dare un permesso di soggiorno temporaneo, anche solo di sei mesi ma a tutti, anche considerando l’emergenza sanitaria. In questo periodo chi riusciva a trovare un lavoro aveva il diritto di rimanere in maniera regolare. Insomma, è una grande presa in giro che serve ai datori di lavoro e ai caporali per avere potere e allo Stato per fare cassa. Nella gran parte dei casi non sortirà l’effetto di regolarizzare queste persone».
Intanto nella sede del sindacato di Federcolf a Matera (in via Lucana 23) dal 1 giugno è attivo lo “Sportello amico” , per assistenza rivolta ai cittadini stranieri. Il servizio è attivo dal 1 giugno 2020, in coincidenza proprio con l’apertura della procedura di regolarizzazione dei cittadini stranieri prevista dal decreto Rilancio. Lo sportello sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.