Scatta ufficialmente oggi la campagna nazionale di test sierologici su un campione di 150mila italiani. Inizierà contemporaneamente in tutte le regioni, Basilicata compresa dove sono una settantina i comuni coinvolti e 7.500 le persone selezionate. Il test non è obbligatorio. Infatti, le persone che verranno contattate potranno anche rifiutare. Naturalmente, l’invito delle autorità sanitarie è quello di sottoporsi al prelievo del sangue per un dovere civico e un atto di responsabilità verso gli altri, visto che si tratta di scoprire se abbiamo sviluppato i famosi anticorpi. Senza considerare anche l’importanza di un’indagine epidemiologica così ampia per mappare la geografia del virus su tutto il territorio nazionale, in modo tale da comprenderne maggiormente i meccanismi. I campioni di sangue prelevati in Basilicata saranno tutti analizzati nel laboratorio dell’ospedale San Carlo. Dopo l’analisi al San Carlo, verranno mandati allo «Spallanzani» di Roma dove saranno conservati per cinque anni nella banca biologica dell’ospedale. Non si inizierà subito con i prelievi. Oggi la Croce rossa inizierà a contattare telefonicamente il campione di persone selezionato. I primi test dovrebbero cominciare già il giorno successivo, cioè domani, e saranno eseguiti da operatori della stessa Croce rossa. In Basilicata, tra i primi paesi dove saranno fatti i test ci sono Atella e Vietri. Il campione selezionato per ciascuno dei 71 Comuni corrisponde al 10 per cento della popolazione residente. La campagna dovrebbe durare per un paio di settimane. Nella lista dei Comuni toccati dall’indagine ci sono tutte le ex zone rosse lucane, vale a dire Moliterno, Tricarico, Irsina e Grassano. Le autorità sanitarie lucane si aspettano che siano le stesse persone che hanno già fatto lo screening della Regione a dirlo agli operatori della Croce rossa per evitare di farlo due volte. È previsto un test a domicilio per chi non si può muovere da casa, per esempio anziani e persone con fragilità gravi. La campagna di test sierologici nasce da una collaborazione tra ministero della Salute e Istat. Il progetto è stato formulato con un apposito decreto legge a sbloccare il quale, nei giorni scorsi, è stata la modifica sulla privacy sollecitata dal ministro Roberto Speranza. Come è noto, a vincere l’appalto per la fornitura dei test è stata la statunitense Abbott, tra 72 aziende che avevano partecipato al bando del commissario straordinario per l’emergenza covid 19, Domenico Arcuri. «Siamo consci dell’importanza di questa indagine che porterà dei frutti a livello nazionale e regionale – evidenzia Antonello Capodiferro, vice presidente del comitato lucano della Croce rossa. Uno strumento utilissimo per tracciare la mappa del contagio anche in Basilicata del covid 19 e capire quanto il virus abbia circolato nella nostra regione. Per chiesto motivo chiediamo a tutta la popolazione di farsi parte attiva nel collaborare allo studio, utile per la conoscenza sul virus e per definire le prossime linee d’azione». Per bloccare qualsiasi tentativo di truffa via telefono si è pensato di far partire le chiamate da un numero con prefisso 06 e con una sequenza finale composta dai numeri 031060. In questo modo, qualsiasi telefonata che provenga da altri numeri non può essere legata ad un’indagine epidemiologica.
Coronavirus, partono i test sierologici della Croce Rossa su 7.500 lucani

foto Tony Vece
Al via l’indagine epidemiologica dell’Istat su un campione di 150mila italiani. In Basilicata coinvolti 71 comuni
Lunedì 25 Maggio 2020, 09:52