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Lagonegro
Pino Perciante
27 Aprile 2018
Il plastico dell'ospedale di Lagonegro
LAGONEGRO - C'è un esposto alla Corte dei Conti sulla mancata realizzazione del nuovo ospedale di Lagonegro. L'hanno depositato martedì scorso i cittadini riuniti nel comitato pro ospedale. Nonostante la struttura non sia mai stata costruita, secondo il comitato, sono stati gettati al vento molti soldi, forse addirittura moltissimi. Il comitato ha quantificato le dimensioni delle spreco in circa 6 milioni di euro, nella maggior parte per consulenze e indagini geologiche. «Uno sperpero milionario senza che neppure un carpentiere abbiamo preso un martello in mano», scandisce il presidente del comitato Pietro Mango. Da qui la richiesta alla Corte dei Conti che si faccia chiarezza, vale a dire, nella fattispecie, di accertare se ci sia stato un danno erariale per la mancata realizzazione del nuovo ospedale. E , nel caso, chi lo abbia causato.
Il giorno stesso in cui ha depositato l’esposto alla Corte dei Conti il comitato cittadino ne ha presentato uno anche alla Procura della Repubblica di Lagonegro. Mango, però, non si sbilancia sulle ipotesi di reato. «È un compito della magistratura - frena - decidere l'eventuale apertura di un fascicolo e la formulazione d'un capo di accusa». Dell’ospedale unico si comincia a parlare fin dal ‘99 quando la giunta regionale costituisce il gruppo di lavoro per individuare il sito e predisporre lo studio di fattibilità. Ma è nel 2003 che viene varato il primo progetto e solo cinque anni dopo, a maggio del 2008, viene concesso l’appalto. Sono passati 10 anni filati e il comitato si chiede quanti soldi sono stati sprecati per non fare niente. Sul possibile sperpero la Corte dei Conti aveva già acceso i riflettori nel 2015, in seguito ad un’ indagine della Guardia di Finanza che aveva lanciato una prima luce su quel che avveniva nella progettazione della nuova struttura sanitaria. Dalle indagini emergeva uno spreco per circa 2 milioni di euro. C’era un lungo elenco di segnalati alla magistratura contabile (18 in tutto), tra cui anche alcuni amministratori regionali.
Secondo gli investigatori, per l’ospedale di Lagonegro non era stato ancora approvato il progetto esecutivo; la prima delibera per la struttura sanitaria era del 2003 – spiegavano le Fiamme Gialle -negli anni la previsione di spesa iniziale di circa 42 milioni di euro era cresciuta fino ai circa 83 milioni nel 2012. Dito puntato in particolare su alcune indagini geologiche e geotecniche "resesi necessarie – spiegavano i finanzieri – poiché il sito individuato per ospitare la costruzione del nuovo ospedale presentava un «movimento franoso non rilevato in precedenza, con conseguenti ingiustificati aggravi di costi». I due milioni di euro erano «la prima tranche materialmente erogata nel dicembre 2014 alla società «Ospedale Lucania Spa» che ne aveva richiesto il pagamento in riferimento a particolari indagini geologiche e geotecniche eseguite». Tra le persone segnalate alla Corte dei conti, oltre agli amministratori regionali, vi erano anche i Rup (Responsabile unico del procedimento) che avevano approvato l’attività progettuale preliminare e definitiva. A distanza di tre anni di quell’inchiesta non si è saputo più niente.
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