«Reato contravvenzionale, non ho mentito»

«Il candidato sindaco Nando Marino non ha mentito a nessuno, né ha posto in essere condotte omissive». Lo afferma lo stesso Marino in una dichiarazione replicando alla notizia di una sua condanna a quattro mesi, per reati ambientali, diffusa oggi dai rappresentanti dei cinque partiti della coalizione di Centro, quattro liste civiche più i Cor, che sostengono al ballottaggio il candidato sindaco Angela Carluccio.

A quanto si è appreso, Marino è stato condannato con sentenza definitiva alla pena (sospesa e alla non menzione) a quattro mesi perché, in qualità di rappresentante legale della Emmeauto di Taranto, ha effettuato «lo scarico delle acque meteoriche di dilavamento e prima pioggia direttamente sulla pubblica via; lo scarico delle acque industriali derivanti dall’attività di autolavaggio direttamente nella rete fognaria pubblica. Il tutto senza essere munito della prescritta autorizzazione».

«Parliamo - viene spiegato in una nota diffusa da Marino - di un reato contravvenzionale, e non delitto, commesso in epoca molto datata nel tempo e, peraltro, attribuitogli in qualità di legale rappresentate di una società (e quindi non diretta espressione di un suo agire), e che inoltre, in prima grado, si era concluso con una sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste».

«Secondo la normativa vigente del Codice di rito (art. 178 Codice penale), sussistono - prosegue la nota - tutti i presupposti affinché il candidato sindaco possa chiedere, ed ottenere, la riabilitazione. Nando Marino, comunque, si riserva, sin da ora, l’esperimento di azioni civili e penali a tutela del suo buon nome, a seguito della divulgazione di fatti che riguardano la sua persona, e per i quali l’Autorità giudiziaria aveva già concesso anche il beneficio della non menzione, così come previsto dalla normativa».

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