Il pittore Vitali: «Dove avviene una morte violenta, quel luogo diventa il centro del mondo»

BARLETTA - Il titolo dell’opera è una data già scritta nelle pagine dolorose della storia di Barletta. Del resto il sacrificio umano di Maria Cinquepalmi, 14 anni, Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, di 30, Antonella Zaza, di 36, e Tina Ceci, di 37 è la più dolorosa certezza e conferma. E allora Paolo Vitali, pittore sensibile e attento a quello che accade, ha voluto denominare il suo quadro «Barletta 3 ottobre 2011». Dopo il pregevole lavoro in merito agli «sconvolgimenti umani e planetari» dei paesi del Mediterraneo e delle sue morti dimenticate da tutti questa volta Vitali si è confrontato, suo malgrado, con il terribile crollo di Barletta.

L’opera è al tempo stesso drammatica e dolce. Offre la possibilità di avvalorare il concetto che il crollo della palazzina e la conseguente morti delle cinque giovani donne corrisponda ad un evento che deve far riflettere tutti. Scrive Paolo Vitali: «Laddove avviene una morte violenta quel luogo diventa il centro del mondo». «Voglio premettere che questo tragico accadimento di Barletta per me ha rappresentato, e continua a rappresentare, un vero colpo al cuore. Quando penso alla sofferenza di chi non ha più in casa una sorella, una mamma o una figlia e a chi ha perso tutto da un momento all’altro a stento riesco a trattenere le lacrime - ha riferito il maestro Vitali -. Con questa mia opera spero possa riuscire nell’intento di testimoniare il bisogno di sollecitare il recupero di una coscienza civile ed umana. Non è possibile che accadano questi tragici fatti nella nostra epoca. È opportuno che tutti ci ponessimo degli interrogativi in merito. Il ho tentato di farlo con l’arte». 

«Per questo lavoro ho voluto utilizzare una gamma cromatica dolce e serena che rappresenta la vita di queste giovani donne. Per loro ho utilizzato l’azzurro, lapislazzoli il giallo ed il bianco. Ho, inoltre, scritto il nome di queste dolci donne che ora non sono più tra noi», ha concluso il maestro Vitali. Sicuramente «Barletta 3 ottobre 2011» è un’opera che trasmette rispetto nei confronti delle cinque donne e l’intima condivisione del dolore. Perchè realizzare un poster per incardinare con il linguaggio dell’arte questo tragico evento?
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