Nel Barese
Molfetta, sopravvissuto ai lager il prof. Binetti festeggia 100 anni
Reduce della seconda guerra mondiale, la sua vita presa a modello da tre generazioni
Compie 100 anni il professor Giuseppe Binetti, memoria storica della città, sopravvissuto ai campi di concentramento.
Rappresentano la memoria di una comunità, ma anche una grande forza nei confronti delle nuove generazioni, troppo spesso schiacciate da una serie di eventi complessi e però molte volte superabili. La «carica dei 100» a Molfetta continua, ancora oggi, a lasciare una traccia indelebile nella storia della città grazie anche al lavoro prezioso dell’Associazione eredi della storia e dell’Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra
Nemmeno l’emergenza Covid ha fermato - nel rispetto delle regole - i festeggiamenti per un altro cittadino giunto a spegnere ben 100 candeline sulla torta di compleanno. Si tratta del professor cavalier Giuseppe Binetti, nato il 19 marzo 1921.
Nella sua lunga esistenza ha vissuto in prima persona i grandi eventi che nel Novecento hanno sconvolto il mondo: figlio di un reduce della Grande Guerra, egli stesso è un reduce del secondo conflitto mondiale. Binetti è un uomo speciale e una figura particolare nel panorama locale: catturato il 9 settembre 1943, dopo avere strenuamente difeso la caserma dei Bersaglieri di Cremona da un violento attacco tedesco, fu deportato in Germania, diventando un Imi (Internato Militare Italiano). Qui lavorò in diversi campi di concentramento rischiando la morte, a causa del sabotaggio, ad opera di alcuni prigionieri russi, di macchine dove venivano sfruttati gli italiani.
Ritornò a Molfetta ad agosto del 1945, entrando subito a far parte dell’Associazione nazionale combattenti e reduci e diventandone presidente dopo la morte del professor Pantaleo Carabellese nel 2000. Tutt’oggi ricopre la carica di presidente onorario.
Dopo la guerra si è dedicato alla famiglia, all’istruzione e allo sport, sua grande passione. È stato insegnante e segretario presso l’Istituto «Manzoni» di Molfetta fino al pensionamento. Nel 2002 l’Anmig accolse come sua «costola» l’Associazione eredi della storia che in tutti questi anni ha reso onore ai reduci ricordando il loro vissuto e trasformando le sedi in musei.
Anche le istituzioni civili insieme alla famiglia lo hanno voluto omaggiare. Venerdì scorso il sindaco Tommaso Minervini si è recato a casa del festeggiato per porgergli i suoi più sinceri auguri a nome dell’amministrazione comunale e per donargli una targa commemorativa. Il presidente regionale Anmig Nico Bufi ha consegnato al professor Binetti una medaglia ricordo donata dalla Casa Madre del Mutilato di Roma. Ai festeggiamenti ha preso parte una delegazione delle Associazioni combattentistiche e d’arma, formata dal presidente Vincenzo Piccininni, Sergio Ragno, Biagio Stoia e Andrea De Gennaro.
Evidente la commozione del neocentenario in quegli occhi con cui ha assistito a oltre un secolo di storia e che lo hanno portato a conoscere grandi personaggi. Tra tutti il compianto monsignor Tonino Bello, con il quale vantava lunga e sincera amicizia ancor prima della nomina episcopale.