Il personaggio
Kikka, dalla «Very strong family» alla ribalta Rai con Lolita
E Dario Diana rivela: «Così sono diventato il cattivo Squagghiasole»
Per l’anagrafe è Donata Frisini, ma per l’inesauribile pubblico dei fan della Very Strong Family è semplicemente Kikka. Attrice di teatro oltre che popolarissimo volto delle televisioni locali, ora si gode il meritatissimo momento di notorietà dovuto alla fiction poliziesca in salsa barese Le indagini di Lolita Lobosco. Dove la interprete barese veste i panni della ansiogena e possessiva madre di Esposito (impersonato dal longilineo attore cagliaritano Jacopo Cullin), il coraggioso poliziotto baffuto della squadra di Lolita (Luisa Ranieri) che a causa della prepotente ed eccessivamente accudente genitrice rischia di perdere la fidanzata Caterina (Camilla Diana).
Kikka, lei è così possessiva con i suoi figli? «Ma no, assolutamente. Le dico solo una cosa. Mio figlio Lino (Lino De Nicolò, che nella Very Strong diventa “Piolino”), che oggi ha 34 anni, quando ne aveva appena 16 fu chiamato a fare l’animatore in un villaggio turistico in Grecia e io non mi opposi affatto. Anzi. E anche Vanessa, la maggiore, può dire la stessa cosa. Direi che il divertente personaggio ideato da Gabriella Genisi - sottolinea Frisini - è l’esatto opposto di come sono io nella realtà. Una somiglianza sicuramente c’è: sono un’ottima cuoca», ammette.
Dopo che è andato in onda il quarto e ultimo episodio della prima serie intitolato Gioco pericoloso, messaggeria rovente di complimenti per l’artista cresciuta al quartiere Carrassi, «anche perché - spiega - questa volta appaio anche nell’introduzione che riassume il contesto nel quale si muove Lolita». Com’è nata la interpretazione nella fiction girata a Bari? «Circa un anno fa mi hanno chiamata dall’Apulia Film Commission. Mi sono letta i quattro romanzi e comunque ho aggiunto del mio al personaggio, ovviamente con l’approvazione del regista Luca Miniero». Infine confessa un sogno: «Che si possa realizzare la seconda serie dedicata alla poliziotta». Del resto il pubblico si domanda come evolve il rapporto madre-figlio. Al quarto episodio infatti lasciamo Esposito in odore di promozione - e quindi di aumento di stipendio - che vagheggia la possibilità di un nido d’amore con la sua Caterina.
Sempre restando al quarto episodio, l’immancabile cattivo ha il volto di un altro popolare interprete barese, in verità sempre più presente nelle fiction di caratura nazionale. Parliamo di Dario Diana. Nella puntata dell’altro ieri, indossa i panni di «Squagghiasole», il tassista dalla lunghissima barba grigia (vera) che insieme con il complice Notarnicola (Giuseppe Ciciriello) uccide un compagno di scuola di Lolita scaraventandolo dalla Muraglia. Alla fine i due malavitosi, coinvolti in un giro torbido di calcioscommesse, vengono arrestati in un centro ippico.
«È stata un’esperienza bellissima - racconta Dario Diana -. Prima, a ottobre scorso, è stato registrato il finale con la sparatoria e gli arresti, in una struttura equestre a Mungivacca, a due passi dall’Ikea. Poi, a metà novembre, nel centro storico di Monopoli, abbiamo girato la scena dell’omicidio, con una controfigura che precipita dal parapetto per vari metri, su un grande materasso gonfiabile». Nella puntata di domenica, tra gli altri interpreti baresi, abbiamo visto un bravissimo Enzo Strippoli nei panni del maitre del ristorante nel quale Lolita partecipa alla rimpatriata con gli amici di un tempo.