Voci
Savino Zaba: «Radio, famiglia, teatro, tv: non mi fermo»
L'intervista: «Il virus si combatte lavorando»
Noi ristretti dalla pandemia per un periodo che sembra non finire abbiamo una grande amica: la radio. Lo dicono gli ascolti di Radio Rai schizzati in alto come non mai nell'ultimo anno. «Perchè la radio è affidabile, fa informazione ma non ti impegna, puoi andare e portarla ovunque e ciò che ascolti ti rimane». Parola di Savino Zaba, voce di punta di Rai Radio1, rimasto ai microfoni di Formato famiglia anche nei giorni più difficili della primavera scorsa. Quarantanove anni, pugliese di Cerignola, un piede - come dice lui - anche nel teatro e nella televisione, ha ormai un suo prontuario anti-contagio.
Savino, come fronteggia la paura e il rischio sempre presenti?
«Con il lavoro. Dpi, percorsi e procedure da seguire ogni giorno per andare in Rai mi danno il ritmo, mi riconciliano con la realtà ed è stato così da subito, quando nel lockdown l'organizzazione editoriale ha previsto che io lavorassi in studio e Diana Alessandrini, con me alla conduzione di “Formato famiglia”, andasse in smart working"».
La radio è una finestra sul Paese e verificate, attraverso la forte interazione degli ascoltatori, che la famiglia è uno dei valori-salvagente in questo momento...
«Sì, il giovedì ospitiamo genitori e figli, fratelli e sorelle famosi che si raccontano, si confessano in modo inedito. Questo e gli spazi del lunedì e del venerdì dedicati a salute e benessere hanno portato alla luce quanto siano diventati più importanti la vicinanza, la forza degli affetti familiari. Anch'io, che vivo lontano dai miei e non posso vederli spesso, ho scoperto il desiderio di parlare di più con loro, di trovare in loro la certezza che tutti cerchiamo in questa tempesta».
Con i podcast che vanno fortissimi la radio ha anticipato l'on demand che ora investe tutti i media, cinema compreso: si perde qualcosa?
«La vita è ormai on demand. La velocità delle nostre giornate impone di cambiare le regole: è difficile trovarsi puntuali all'inizio di un programma e la crossmedialità in fondo rende più liberi. Radio Rai con la digitalizzazione su cui punta moltissimo il direttore Roberto Sergio sarà sempre più la radio del futuro».
Al microfono da oltre trent'anni ma anche conduttore e volto noto della Tv, quando la rivedremo?
«Sto lavorando a un progetto con un gruppo di autori e conto di tornare in video prestissimo».
Un altro obiettivo?
«Riprendere il prima possibile il tour di "Canto... anche se sono stonato", il mio show di teatro canzone, decine di date saltate a causa del Coronavirus... Un amico mi ha inviato da Sanremo la foto del manifesto, ancora intatto, dello spettacolo che avrei dovuto tenere il 26 marzo dell'anno scorso. Beh, vorrei ricominciare da lì».
(foto Eleonora Ferretti)