L'intervista
Dieci domande a Toti & Tata: gli auguri per l'anno nuovo tra risate ed emozioni
Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo fanno un bilancio dell'annata appena passata
La coppia più bella del mondo, o almeno – evitiamo di farli vantare troppo – del Sud, di Bari, del loro quartiere, del loro gruppo di amici. No, scherzi a parte, Antonio Stornaiolo ed Emilio Solfrizzi, mitico duo made in Bari, datato 1985, ci fanno sempre ridere tanto. E in questa era “mascherata”, ne abbiamo molto bisogno: sin dai tempi delle loro performance Tv, tra gli Oesàis, Kiavik e i tanti personaggi cui hanno dato vita (anche con la collaborazione del regista Gennaro Nunziante), TotiΤ restano una certezza. Si sono sciolti ma non troppo, tanto che i loro spettacoli in duo continuano ad essere iper-richiesti. E loro, ci stanno eccome: da aprile cominceranno un giro nei teatri pugliesi e italiani, con date a Roma, Milano, Bologna e tante altre città, sempre con il permesso del virus (ma non evochiamolo troppo!).
E poi ci sono i social: dato il successo degli scorsi mesi (anche sul sito de La Gazzetta del Mezzogiorno), bolle in pentola una sit-com, un format sui social che riprenderà, chissà, le risate che non dimentichiamo, con Filomena Coza Depurada e le nuove gag, come ad esempio quella in cui Emilio parte per Roma con gli impegni in vista per cinema e teatro, ma appena sale sul treno, tutto il cinema si sposta in Puglia e tutto comincia ad accadere al Sud. Per fortuna arriva il nuovo anno e i due ci accompagnano in questo ”passaggio”, carichi di seriose promesse: Antonio come primo evento 2021 bacerà il suo cane, mentre Emilio si “scofanerà” le lenticchie sperando in teatri un po’ più aperti. In ogni caso, la fine è il nuovo inizio e soprattutto... visti i tempi, leggete questa intervista, una risata (non) vi seppellirà, con buona pace del coronavirus.
COME VOGLIAMO SALUTARE IL 2020? UNA FRASE D'ADDIO...
ANTONIO: Mò te ne devi andare e pure di corsa!
EMILIO: “La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza”, questo lo disse Totò ad Oriana Fallaci durante un’intervista. Io gliela rubo e lo dico del 2020: sicuramente un anno da dimenticare per poter recuperare i pochi momenti di felicità che pure tutti noi abbiamo vissuto.
UN RICORDO BELLO, SE L’AVETE, DELL’ANNO PASSATO.
ANTONIO: Le dirette fatte con Emilio su Facebook durante il lockdown. Io da Bari e lui da Roma. Nonostante i problemi tecnici per organizzarle, con “Non uscito fuoro” abbiamo messo su una bella comunità di pugliesi nel mondo con la quale abbiamo trascorso dei momenti di grande entusiasmo e reciproca solidarietà. Dalla California a Toritto, da Bari Quartiere Japigia alla Spagna, ci siamo fatti compagnia alla faccia del virus.
EMILIO: Non so perché, ma mi viene in mente una cosa che mi è capitata un giorno che non trovavo più il mio cellulare. Disperato, la prima cosa che ho fatto è stata farmi prestare un telefono e provare a chiamare al mio numero. Ebbene mi ha risposto qualcuno che, in romanesco, con calma, mi ha detto: “Tranquillo Solfrì, er telefono te l’ho sto a riportà… pensavo fosse nà figata invece è tutto rotto. Tanto me sò dispiasciuto che te l’ho fatto aggiustà. Oh, speriamo che riapre er cinema, così te ne compri uno nuovo…”. Sono giorni che ci rido sopra. Quando l’ho raccontato ad Antonio gli stava venendo un attacco d’asma per le risate.
IL PERSONAGGIO DEL 2020, SE POTESTE ELEGGERLO, CHI È PER VOI?
ANTONIO: Senza alcun dubbio Mr. Trump! La tiritera che ha fatto prima di ammettere la sconfitta è stata epica. Sembrava un bambino viziato che non voleva accettare la sconfitta a biliardino. Nel male, più che nel bene, è lui l’uomo dell’anno!
EMILIO: Quello che mi ha restituito il telefono…
IL TEMPO BEN SPESO DELL’ANNO, QUALE È STATO?
ANTONIO: Quello tolto alla paura ed all’ansia, quello dedicato ai propri affetti, quello regalato alle proprie debolezze.
EMILIO: Siamo stati così sopraffatti dagli eventi che spesso non abbiamo neanche potuto scegliere come spenderlo questo tempo. Di certo considero un regalo tutto il tempo in più che questa pandemia mi ha imposto di passare in casa coi miei figli e la famiglia. Ma l’aver dovuto cancellare la maggior parte degli impegni di lavoro è stato un duro colpo, perciò personalmente considero positivo, direi anche terapeutico, tutto il tempo impiegato coi miei colleghi ad allestire “Il malato immaginario”, spettacolo col quale dovevamo aprire la stagione del Teatro Quirino, pur sapendo che non sarebbe mai andato in scena, ma per il semplice piacere di farlo.
E L’ANNO NUOVO? IN CHE MODO LO ACCOGLIAMO?
ANTONIO: Con l’avambraccio scoperto, pronti per il vaccino e con il cuore trepidante, pronti per tornare in scena! Non credevo mi mancasse così tanto il rapporto dal vivo… il teatro… la fabula… per anni ho dato per scontato ciò che invece è una vera fortuna: potersi esibire di fronte ad un pubblico.
EMILIO: Con estrema gioia! Il 2021 dovrà essere l’anno del ritorno… alla vita.
LA PRIMA COSA CHE FARETE NEL 2021.
ANTONIO: fare gli auguri al mio cane: Pachi. So che ci tiene molto e non voglio deluderlo. Lo prenderò in braccio, lo stringerò forte al mio petto (anche per non fargli sentire i maledetti botti) e gli farò un sacco di coccole.
EMILIO: Mangiare le lenticchie! A cucchiaiate. Dicono siano portatrici di abbondanza e perciò, dopo un 2020 a dir poco gramo per noi teatranti, mi abbufferò di questi legumi nella speranza di poter tornare a guadagnare con onestà esercitando il mio mestiere di attore.
A PANDEMIA FINITA... CON CHI SARÀ IL PRIMO BACIO E IL PRIMO ABBRACCIO? E TRALASCIAMO SU ALTRE EFFUSIONI...
ANTONIO: Mia moglie e le mie figlie, essendo noi congiunti, le bacio e le abbraccio anche adesso… forse a pandemia finita farò un pensierino su Emilio… è da tanto che non me lo spupacchio… spero non fraintenda…
EMILIO: Beh... con le persone a me più care, e tra queste c’è sicuramente il macellaio dove si serve mia moglie: è veramente tra le persone più “care” che io conosca…
TUTTI FANNO I BUONI PROPOSITI: IL VOSTRO PER L’ANNO NUOVO?
ANTONIO: Godere della più grande fortuna che possa capitare: una buona salute. Tutto il resto viene a ruota, ma senza la salute non si va da nessuna parte!
EMILIO: Tornare a far divertire il Pubblico!
UNA DEFINIZIONE DI FUTURO.
ANTONIO: “Arriva quando meno te lo aspetti”.
EMILIO: “Il futuro è come il passato, al momento non esiste, perciò poche domande, gambe in spalla e pedalare: c’è da scalare il presente, l’unico tempo che valga la pena di essere vissuto”.
UN CONSIGLIO PER I NOSTRI LETTORI.
ANTONIO: Se mi incontrate per strada, indossate la mascherina per bene e state ad un metro di distanza: sono ipocondriaco… lo sanno tutti...
EMILIO: Che preghino! Tempo fa, il teologo Vito Mancuso ha scritto una cosa molto bella: “Il verbo pregare viene dal verbo latino precor il cui infinito è… precari, termine oggi più che mai diffuso. Dunque si prega quando ci si sente provvisori, in balìa di forza più grandi. È quello che accade agli esseri umani fin dai primordi: per questo non c’è mai stata civiltà priva di riti. Vi sono persino religioni senza Dio, ma nessuna senza preghiera”. Ecco, questa mi sembra una buona strada… Madò… scusate… ma adesso devo andare… non trovo più il telefono…