L'INTERVISTA
«Le orecchiette? Torneremo a farle qui a Bari vecchia»
Nunzia Caputo, regina della pasta, parla dei giorni difficili ma anche della speranza di poter rivedere i turisti
Nunzia buongiorno.
«È stato un infarto figlio mio. Ci ha stroncato».
Il coronavirus?
«Tutto, tutto. Io voglio lavorare, voglio vedere i turisti. Voglio trombare la pasta. Domani (oggi, ndr) le cucino con le rape. Così ho preparato le orecchiette e le ho messe sulla tavola, come nei giorni belli».
Che torneranno.
«Sicuro. Ce la faremo anche questa volta, tutti: Bari, la Puglia. Voglio essere ottimista. Abbiamo superato tante cose difficili nel passato. Io ci credo. Il coronavirus riusciremo a sconfiggerlo».
Giorni difficili.
«Mamma mia. Tutto è iniziato il 23 febbraio, quando è venuto a Bari papa Francesco. È stato l’ultimo giorno buono per le pastaie come me. Poi la crisi. E noi che lavoriamo all’Arco basso e all’Arco alto, nei sottani, ci siamo fermate».
E pensare che qualche settimana prima celebrava il trionfo delle orecchiette di Bari vecchia a New York.
«Dalla visita del papa sembra passato un secolo. Ci siamo fermate. A proposito: ora nemmeno San Nicola potremo festeggiare».
Un disastro.
«Un dolore grande. Ma sai perché? Perché io ci ho sperato. Ho sperato che almeno a Pasqua potessimo fare qualcosa e avere richieste. Niente. E ho sperato di nuovo, affidandomi a San Nicola. E invece anche il santo resterà solo come noi pastaie. Una festa triste. L’idea di non poterle fare più con le nuove regole mi spaventa. Finirebbe un lavoro di quattro generazioni: mia nonna, mia madre, io, le mie nipoti perché figlie femmine non ne ho. Ma ti ricordi a quest’ora del pomeriggio? Veniva una marea di gente che sbarcava dalle navi. Tutti a Bari vecchia in cerca delle orecchiette. E il calore della gente mi manca assai».
Mi ricordo.
«Il sindaco ci disse di rispettare le norme e lo faremo. Ma senza contatto umano e senza mettere le mani nella pasta e lavorarla, che gusto c’è?».
Su Facebook Nunzia Caputo è apparsa insieme alla sua amica pastaia Franca (e con i figli e le nipoti) in una istantanea scattata nel sottano di Bari vecchia da Carmela Lovero. «Ho passato un’oretta - ha scritto la fotografa - fra orecchiette e qualche gastèma contro il Covid e tanti progetti per il futuro. Ha vinto la voglia di continuare a fare le cose di sempre meglio di prima perché fatte in sicurezza. Per tutti». E a proposito della continuità generazionale. Carmela Lovero ha aggiunto: «Questa è la bellissima famiglia che ho incontrato (alludendo a Nunzia, ai figli e alle nipoti). Icone di una ripresa necessaria. L’identità passa anche dalle orecchiette, di generazione in avanti».