M.O. - Attentato a Tel Aviv, morti e feriti. Doppia rivendicazione
TEL AVIV - Almeno 6 persone sono morte e 30 sono rimaste ferite in un'esplosione a Tel Aviv, nei pressi della vecchia stazione degli autobus, nella parte meridionale della città israeliana.
Secondo fonti di polizia, l'esplosione sarebbe stata causata da una bomba piazzata da militanti palestinesi. Tra i 30 feriti, alcuni verserebbero in gravi condizioni.
Il 20 gennaio scorso, nella stessa zona di Tel Aviv, un kamikaze si era fatto saltare in aria, provocando il ferimento di 15 persone. L'attentato era stato rivendicato dalla Jihad islamica.
L'attacco, attribuito dalla polizia a un attentatore suicida, è avvenuto a poco più di due ore dall'insediamento del nuovo Parlamento israeliano, il 17°, uscito dalle elezioni del 28 marzo scorso.
DUPLICE RIVENDICAZIONE
E' stato rivendicato dalla Jihad islamica e dalle Brigate Martiri di Al Aqsa l'attentato suicida che oggi a Tel Aviv ha fatto almeno sei morti e decine di feriti. Lo ha riferito la radio israeliana.
Il leader della Jihad islamica Ramadan Shallah aveva dichiarato ieri che il suo gruppo conduceva «sforzi senza sosta» per infiltrare attentatori suicidi dalla Cisgiordania in Israele. «La continua repressione contro di noi potrà limitare il nostro sforzo, ma non fermarlo», affermava Shallah in un comunicato diffuso ieri sul sito web del gruppo.
La Jihad islamica, che non ha partecipato alle elezioni palestinesi, aveva rivendicato anche l'attentato che il 19 gennaio aveva colpito la stessa bancarella per la vendita dei felafel - Felafel Rosh Hàir- investita oggi dall'esplosione. Allora vi erano stati 20 feriti.
JIHAD INVIA A TV CASSETTA KAMIKAZE
La Jihad Islamica, il gruppo armato palestinese che ha rivendicato l'attentato di Tel Aviv, ha diffuso una videocassetta con il presunto kamikaze, identificato come Sami Salim Mohamed.
La cassetta è stata inviata alle principali emittenti Tv arabe.