allarme
La diga di San Giuliano ormai ai minimi storici
Segno eclatante della mancanza di pioggia
Il meteo ancora lascia pochi margini di ottimismo rispetto alla possibilità che possa piovere. Se ne dovrebbe parlare a settembre, stando alle ultime previsioni. E intanto la situazione peggiora per quanto riguarda la fornitura di acqua potabile con l’Acquedotto lucano che continua a chiudere i rubinetti quotidianamente nei comuni materani. Su tutto il territorio la mancanza di piogge sta creando grosse difficoltà all’agricoltura, ma non solo.
Dall’inizio di luglio i pozzi, sorgenti e fonti superficiali locali stanno calando le proprie produzioni in maniera considerevole nella misura di circa il 60 per cento.
Nelle sette dighe lucane di San Giuliano, Monte Cotugno, Pertusillo, Camastra, Basentello, San Giuliano, Gannano e Acerenza, già alla fine di giugno, si è registrata una diminuzione del 37,3% rispetto allo scorso anno (quando gli invasi della Basilicata contenevano circa 451,2 milioni di metri cubi, pari a 168,5 milioni in meno).
Tra le dighe che hanno subito la maggiore riduzione d’acqua rispetto al 2016, oltre a quelle di Monte Cutugno (dai 246,5 milioni di metri cubi dello scorso anno ai 138 milioni attuali (-44% circa) e del Pertusillo da 105,5 a 72,7 milioni (-31% circa), c’è l’invaso materano di San Giuliano (da 56,1 a 33,2 milioni di metri cubi, -40%). Si tratta di dati da aggiornare, in quanto da fine giugno ad oggi è successo ben poco per poter ripristinare i livelli della diga almeno di un po’. Ed in effetti il colpo d’occhio di San Giuliano è davvero di quelli da brivido, nel senso che ormai siamo di fronte ad un invaso desolatamente scarso di acqua. Una fotografia che di rado, negli ultimi anni, si è presentata agli occhi di chi si affaccia da quelle parti. E non accadeva da moltissimi anni che si prosciugassero i pozzi privati nelle campagne, per molti piccoli agricoltori unica fonte di approvvigionamento idrico. A sentire i coltivatori di una certa età, fare delle analogie con il passato per quanto sta accadendo da alcuni mesi risulta davvero molto difficile. Come ha sottolineato nelle settimane scorse il materano Piergiorgio Quarto, presidente di Coldiretti Basilicata, «l'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli e per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, oltre a campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico».