Problemi cittadini
Dopo la visita dei big del G7 Matera riscopre i suoi guai
EMILIO SALIERNO
EMILIO OLIVA
La visita di ministri e governatori delle banche centrali del G7 il giorno dopo. Presentare la città per come è, era l’obiettivo della vigilia. Ma venerdì pomeriggio il treno speciale, il più veloce della storia delle Fal, ha viaggiato sulla Bari-Matera in 55 minuti, con le migliori carrozze. Ampi spazi tra i sedili, aria condizionata, impianto di diffusione. Alla guida del «train force one» ha voluto esserci per qualche istante una macchinista d’eccezione, la francese Christine Lagarde. Al direttore del Fondo monetario internazionale, tra tutti forse la più espansiva, è stato concesso di mettersi alla guida del treno, tra i sorrisi dei colleghi che l’hanno vista fingere di gestire il convoglio diretto a Matera.
Da piazza San Pietro Caveoso, venerdì pomeriggio sono sparite le misere bancarelle di souvenir e la mattina strade e piazze attraversate dal corteo del G7 sono state tirate a lucido. «Era dai tempi dei Beatles che non si lavavano le strade nei Sassi», ha commentato su Facebook Antonella Ambrosecchia, tra i pochi materani che sono stati avvicinati dalla stessa Lagarde e dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, gli unici a infrangere il protocollo di sicurezza, in via Ridola. «Draghi ci aiuti, lei è l’unico che può aiutare l’Italia», è stata una voce che si è alzata tra la folla di curiosi.
A Palazzo Lanfranchi sono stati esposti argenti del tesoro della Cattedrale che sono custoditi nel Museo Diocesano. È stato il presidente della Regione, Marcello Pittella, a salutare gli ospiti prima del cocktail di benvenuto sulla terrazza con vista mozzafiato sui Sassi. «Erano letteralmente ammaliati dalla bellezza di ciò che vedevano. Hanno commentato positivamente anche l’accoglienza ricevuta all’esterno, abituati come sono, negli eventi del G7, a subire contestazioni e proteste», racconta Giovanni Oliva, direttore generale del Dipartimento delle Politiche agricole e forestali alla Regione, che ha avuto modo di colloquiare con alcuni ospiti rispondendo a tante domande. Poi la chiamata a cena nelle sale della Quadreria D’Errico e nella sala Guerrichio dove il consenso si è ristretto a ministri e cariche maggiori della delegazione del G7.
Da oggi però la città ha ripreso integralmente il suo volto abituale. Si ritorna a viaggiare su un treno delle Fal che impiega un’ora e 40 minuti per arrivare a Bari, in carrozze meno confortevoli. In piazza San Pietro Caveoso sono riapparse le bancarelle. L’unica consolazione è che i materani potranno vedere gli argenti della Cattedrale ancora per qualche giorno prima di ritornare ad essere chiusi a chiave.