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Policoro, il rilancio del Metapontino passa attraverso un’alleanza fra 10 comuni

ANTONIO CORRADO

La sfida è doppia: valorizzare le risorse locali e attirare gli investimenti pubblici e privati. Mettendo da parte i campanilismi a favore di una visione unitaria

POLICORO - Un patto territoriale per unire le forze dei comuni metapontini, promuovendone crescita e sviluppo economico. È l’idea strategica che da mesi sta orientando l’Amministrazione comunale di Policoro, guidata dal sindaco Enrico Bianco, che con la sua squadra per la prima volta nella storia recente si sta concretamente impegnando a realizzare un obiettivo spesso sbandierato dalla politica, ma poco praticato per la prevalenza di campanilismi e complessi di superiorità/inferiorità. Un obiettivo che deve andare oltre gli steccati angusti dell’appartenenza politica, anche se questo momento storico sembra favorevole per la lungimiranza dei primi cittadini in campo e una maggiore omogeneità nei colori politici che si confrontano.

Nei giorni scorsi, presso l’aula consiliare del municipio di Policoro, Bianco ha chiamato a raccolta i suoi colleghi d’area per fare il primo punto serio verso la meta comune. Dal vertice degli amministratori jonici sono emerse proposte condivise, programmazioni equilibrate e sostenibili in cooperazione con tutti i Comuni del Metapontino verso l’auspicabile Piano strategico territoriale. Intorno al tavolo i rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Scanzano Jonico, Rotondella, Bernalda, Pisticci, Montalbano Jonico, Nova Siri, Colobraro, Tursi e Valsinni, per iniziare un percorso verso la realizzazione di un Intesa territoriale integrata (Iti) del Metapontino, un patto che segua le linee guida della Regione Basilicata nell’ambito della programmazione 2021-2027.

Il Metapontino, «California del Sud», rappresenta un’area strategica per lo sviluppo agricolo, turistico e infrastrutturale della regione, con una forte vocazione all’integrazione delle risorse naturali, economiche e culturali. I Comuni firmatari intendono, quindi, attuare un modello di sviluppo integrato, in grado di valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti pubblici e privati. Ma in cosa consiste? «L’accordo - come hanno fatto sapere i promotori - vedrà la sua approvazione e sottoscrizione nelle prossime settimane da parte di tutti i Comuni interessati, e si pone l’obiettivo di redigere un Piano strategico che punti allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse locali, in modo da attrarre investimenti pubblici e privati e per la tutela dell’intera area, permettendo così la crescita economica, sociale e ambientale di tutti gli enti coinvolti che lavoreranno e si coordineranno in sincrono esprimendo un “peso maggiore” in ambiti importanti quali lo sviluppo agricolo ed economico, il turismo e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, le infrastrutture, la mobilità sostenibile, l’inclusione sociale ed i servizi ai cittadini».

Con la firma dell’accordo viene istituito un Comitato di coordinamento, composto dai rappresentanti dei Comuni sottoscrittori, che avrà il compito di definire il Piano strategico, gli interventi e monitorare pratiche istituite e risultati conseguiti. Un primo passo verso la costituzione, e la difesa, di un importante territorio in continua crescita demografica, economica e sociale e che rappresenta per l’intera regione e territori confinanti, un punto di riferimento come sviluppo e strategie di interconnessioni culturali ed economiche.

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