La riqualificazione
Matera, Palazzo Lanfranchi si fa più bello e chiude i battenti per un mese
Lavori in corso all’interno dell’edificio, la direzione: «Un’occasione per scoprire altri “tesori”. Visitate le esposizioni del Museo Ridola e dell’ex ospedale San Rocco»
MATERA - Palazzo Lanfranchi chiude per permettere gli interventi che lo renderanno ancora più attrattivo. Dopo aver completato i lavori di restauro conservativo delle superfici architettoniche e delle facciate esterne di Palazzo Lanfranchi, che hanno incluso il recupero delle righe epigrafiche dipinte sugli architravi delle finestre, in quest’ultimo anno i lavori si sono spostati all’interno dell’edificio. L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l’accessibilità e la fruizione delle collezioni del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, offrendo ai visitatori un’esperienza arricchita e innovativa.
Tra le principali novità che verranno introdotte, l’implementazione di un nuovo sistema espositivo per la collezione permanente. Al piano terra saranno create nuove sale dedicate alle opere di Carlo Levi e Luigi Guerricchio, mentre al primo piano verrà allestita una sezione interamente dedicata alla collezione di Camillo D’Errico. Inoltre, due nuove sale multimediali arricchiranno ulteriormente l’esperienza dei visitatori: una sala di «Extended Reality», che permetterà di interagire con i dipinti di Levi grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, e una sala immersiva dedicata alla Pinacoteca di Camillo D’Errico.
Per consentire lo svolgimento dei lavori, Palazzo Lanfranchi resterà chiuso per tutto il mese.
«Invitiamo il pubblico - dice la direzione dell’istituzione - a rimanere aggiornato per ulteriori dettagli sulla data di riapertura e per scoprire in anteprima le novità che renderanno la visita a Palazzo Lanfranchi un’esperienza ancora più affascinante. Durante il periodo di chiusura, invitiamo i visitatori a scoprire il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, che offre un percorso espositivo che segue la narrazione storica, dal pleistocene sino alla Magna Grecia, arricchito dall’esperienza multisensoriale “Tiresia, il mito tra le tue mani”, dall'installazione immersiva dedicata alla “Balena Giuliana”, e il nuovo allestimento dedicato al fossile della balonettora del Pleistocene ritrovata vicino Matera inaugurato lo scorso 29 luglio».
L’invito della direzione si estende anche ad altre attrazioni: «Da non perdere la nuova Sezione etnografica allestita nell’ex Ospedale San Rocco con la mostra “A cì appartjn? Vicinati. Etnografie di oggetti” che offre un’immersione nella cultura e nella tradizione agropastorale lucana attraverso una collezione unica e suggestiva ed esplora il concetto di “vicinato” come spazio evocativo dove persone e oggetti coesistono, combinando funzionalità pratica, simbolismo e bellezza estetica».