Accoglienza

Matera, «Porte sempre aperte, ma in città troppe persone ai margini»

donato mastrangelo

Don Angelo Tataranni, dall'1 ottobre direttore della Caritas, rivela il volto nascosto del disagio. Non ci sono solo extracomunitari

MATERA -  Il volto nascosto del disagio non è soltanto quello di tanti cittadini stranieri che arrivano in Italia dopo estenuanti e rischiose traversate lungo le rotte del Mediterraneo. La mappa delle povertà, che si allarga in maniera inesorabile come quel mare sconfinato dal quale arrivano i migranti, spesso in transito verso altri paesi dell’Europa, parla sempre più la nostra lingua.

Sono sempre più numerose, infatti, le famiglie che bussano alla porta degli enti caritatevoli per avere un pasto. Arrivare a fine mese con bollette e mutui da pagare ed un lavoro che si fa sempre più precario diventa impresa ardua.

Chi conosce bene questa realtà, che fluttua spesso in acque silenziose, è don Angelo Tataranni. Il parroco di San Rocco dal prossimo 1° ottobre è stato nominato direttore della Caritas Diocesana dall’Arcivescovo delle Diocesi di Matera - Irsina e Tricarico, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo che nell’occasione ha reso note le nomine dei nuovi parroci nonché quelle dei componenti il nuovo Consiglio presbiterale della Diocesi di Tricarico insieme a quelle del Consiglio diocesano per gli affari economici e del Collegio dei consultori.

Secondo quanto indicato da mons. Caiazzo, don Angelo Tataranni ricoprirà l’incarico potendo fare affidamento sull’equipe precedente della Caritas. Confermato dal prelato anche il precedente organigramma della mensa della fraternità Don Giovanni Mele di cui è presidente Maria Rosaria Di Muro.

Come quel grembiule che indossa mentre serve i pasti alla mensa, don Angelo non smette i panni dell’umile servitore. «È un servizio da svolgere nella maniera più puntuale, con tanto impegno e semplicità».

Si aspettava di ricevere questa nomina da parte di Sua Eccellenza?

È stata una sorpresa. L’arcivescovo mons. Caiazzo mi ha dato questa fiducia e spero di non tradirla. La Caritas richiama ad un respiro ancora più ampio e ad una responsabilità a livello diocesano. C’è la consapevolezza di dover dedicare ancora più tempo per il prossimo.

Anche dopo il difficile periodo della pandemia non mancano, purtroppo, contesti di povertà non soltanto economica

Ogni giorno tocchiamo con mano queste situazioni. Le nostre porte sono sempre spalancate, occorre ascoltare tutti e poter dare una risposta a tutti.

L’Arcivescovo, mons. Caiazzo, sprona sempre le istituzioni ad essere parte attiva in questo processo

Non basta la solidarietà della gente che pure è encomiabile. Le istituzioni devono essere presenti, da supporto con interventi concreti per poter contrastare le tante condizioni di marginalità.

Secondo i dati che afferiscono ai 37 Centri di Ascolto parrocchiali e interparrocchiali della Diocesi di Matera Irsina, in aggiunta al Centro di Ascolto diocesano nel 2022 i nuclei familiari assistiti sono stati 628 per un totale di persone incontrate e supportate che si attesta su 1.900 circa con un aumento rispetto al 2021 degli italiani. Sono stati effettuati su tutto il territorio diocesano un totale di interventi pari a 4211, di cui 3532 a italiani.

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