il 2 luglio

Festa della Bruna a Matera: il giorno più lungo dall’alba fino allo «strazzo»

donato mastrangelo

Dalla Processione dei Pastori all’assalto al carro trionfale in cartapesta

MATERA - Un rito che si perpetua da oltre seicento anni, matrice identitaria della comunità nel segno del culto mariano. Il giorno più lungo per il popolo di Matera e che porterà in città migliaia di visitatori anche stranieri, è finalmente arrivato: 2 luglio festa di Maria Santissima della Bruna. La trepidante attesa è terminata, la nuova alba, fuor di metafora, è pronta a levarsi.

Nel cuore della Civita la Processione dei Pastori, che si snoderà oggi alle 4 dalla Cattedrale alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, sancirà un rito collettivo impregnato di storia, fede e tradizione che, tra il tripudio della folla fremente in Piazza Vittorio Veneto, vedrà il suo epilogo in tarda serata con lo strazzo , al Carro trionfale. “A mogghj a mogghj aquonn c vahn!” ovvero “Di meglio in meglio l’anno prossimo”. sarà questa la frase che i materani pronunceranno subito dopo l’assalto al manufatto che, declinato sotto una matrice religiosa, esprime la massima espressione della lavorazione della cartapesta in città. La carta, pestata e modellata da sapienti mani,gli Epifania, i Nicoletti e i Pentasuglia, hanno segnato un’epoca, dà vita a variopinte statue che adornano la struttura in legno del Carro trionfale. Gradualmente la tradizione ha ceduto il passo alle nuove generazioni. Quello dell’edizione 634 della Festa della Bruna, quasi a rinvigorire il tema religioso dell’opera “Donna, ecco tuo figlio...Qualsiasi cosa vi dica, fatela...” - Dal mistero dell’Eucarestia ai ministeri della Chiesa dal Vangelo secondo Giovanni, è il carro realizzato da quattro donne, un primato assoluto nella storia del 2 luglio.

Elena Mirimao, Laura D’Ercole, Annalisa Di Gioia e Luigina Bonamassa sono le giovani artiste che hanno assemblato la maestosa macchina barocca di cartapesta. Episodi rievocanti il dialogo evangelico tra Gesù e Maria e Gesù e Giovanni ai piedi della croce, un dialogo che è il caposaldo della maternità della Madonna su tutta la Chiesa. Il senso della Bruna, la sua essenza più pura, oltre le luminarie sfavillanti, la vestizione del generale, la Cavalcata, i fuochi di artificio, che immancabilmente innescano un vespaio di polemiche, è proprio da ricercare nel messaggio quanto mai di attualità nella società odierna. E come non pensare, allora, a quella maternità non solo spirituale sulla vita di ogni singolo individuo, alla dignità calpestata di tante donne.

Giulia Tramontano, la giovane di 29 anni uccisa a Senago dal suo ex fidanzato, portava in grembo suo figlio di sette mesi. Come non pensare, inoltre, a tante donne e madri che solcano il Mediterraneo sui barconi lungo le rotte dei migranti alla ricerca di un nuovo approdo? Li chiamano viaggi della speranza, quella speranza che le artiste del carro trionfale hanno voluto evocare nel Cristo, non già raffigurato con i segni della passione, ma Risorto per poter guardare con rinnovata fiducia al futuro. Questa è la Festa della Bruna, ancorata alle sue radici ma sempre con lo sguardo lungo verso il futuro.

Privacy Policy Cookie Policy