Una brutta storia a lieto fine

Matera: ex vittima di stalking può rifarsi una vita grazie a un’imprenditrice

Enzo Fontanarosa

Le ha dato un lavoro e donato una somma per l’affitto. L’assessore Tiziana D’Oppido: «Ogni donna salvata è un successo di tutta la comunità»

MATERA - La prospettiva di una nuova vita, dopo un inferno di violenze fisiche e verbali in famiglia. Per una giovane donna di Matera è tempo di ricominciare una esistenza normale, lasciandosi alle spalle un passato che l’aveva annientata, facendole perdere sorriso e speranza. Lo potrà fare anche con un lavoro col quale rendersi autonoma, grazie all'interessamento di una imprenditrice. Quest’ultima, tra l'altro, le ha donato anche una somma che ha consentito alla ex vittima di stalking di affittare un’abitazione.

Non è stato facile trovare la forza di cambiare una situazione divenuta impossibile, e ad aiutarla a ritrovare fiducia soprattutto in se stessa è stato significativo l’aiuto che ha avuto con un percorso riabilitativo e di tutela durato sette mesi e seguita dai Servizi sociali municipali, nella casa-rifugio che fornisce protezione e accoglienza per le vittime di violenza.
Si è riappropriata della sua vita favorita dalla sinergia tra l’Assessorato comunale alle Pari opportunità che con l’ufficio di Piano, e il gruppo di lavoro dei servizi sociali, si sono relazionarti con una giovane imprenditrice locale, la makeup artist e visagista Giovanna Iacovone, che aveva contattato gli uffici municipali per mettere a disposizione, di chi ne avesse bisogno, le somme raccolte tra amici e clienti della sua attività. Dopo aver incontrato la ragazza, Iacovone è andata oltre il suo già generoso gesto e, tra le sue conoscenze, a trovare chi le assicurasse una occupazione.

«La violenza di genere è un fenomeno che non conosce rallentamenti né tregua. Matera, purtroppo, non fa eccezione – commenta l’assessore alle Pari opportunità, Tiziana D’Oppido – . L’Ufficio delle Politiche di genere riceve quotidianamente richieste di aiuto da donne in difficoltà che il nostro personale specializzato veicola poi nel modo giusto. Sia nella fase critica, con la protezione delle vittime - donne ma spesso anche i loro figli - presso la nostra Casa Rifugio, e sia nelle fasi successive, altrettanto delicate: quella del percorso di fuoriuscita dalla violenza e quella della reimmissione nella società. Ogni caso è a sé, ma ogni vittima ha necessità fisica e psicologica di sentirsi protetta. Noi in Comune ci sforziamo di costruirle intorno una solida rete di solidarietà e di coordinarla, con le politiche dell’Assessorato, la Rete Donna comunale, la sinergia con le Forze dell’Ordine, la Procura, l’Azienda sanitaria locale e tutte le imprese, le associazioni e i cittadini che spontaneamente ci contattano per offrire un lavoro, una casa da dare in affitto, un tirocinio, un aiuto economico a chi ha perso tutto, soprattutto la speranza e la fiducia in sé. Ogni donna salvata è una vita recuperata dal buio della violenza, è un successo di tutta la comunità e ci ripaga di tutte le difficoltà e gli sforzi che quotidianamente compiamo. Continuate ad aiutarci e ad aiutare le nostre donne».

Le donne in difficoltà possono rivolgersi allo Sportello d’ascolto per violenza di genere e stalking con la Casa rifugio, al numero 340.4549044 o via mail: sportelloascoltodonna@comune.mt.it.

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