confiscato alla mafia
Matera, la Casa della legalità abbraccerà le scuole
Arriva il bando comunale sulla gestione, entro l’anno il via
MATERA - Quell’immobile situato nel Sasso Caveoso, confiscato nel 2000 ad un malavitoso locale e destinato ad accogliere un laboratorio polifunzionale aperto alle scuole di ogni ordine e grado per lo sviluppo di nuove metodologie didattiche, è l’emblema del riscatto degli antichi Rioni e di quanto, anche attraverso il percorso della Capitale Europea della Cultura 2019, la città abbia posto al centro della sua visione l’importanza della conoscenza come nuovo paradigma dello sviluppo nel Mezzogiorno. Adesso la Casa della Legalità, che fu inaugurata lo scorso 23 maggio, nella Giornata nazionale per il contrasto alla criminalità mafiosa, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell'Interno, Carlo Sibilia, attende soltanto l’avviso pubblico per la gestione della struttura. «Il dirigente - dichiara l’assessore alla Cultura e alla gestione e valorizzazione dei Sassi, Tiziana D’Oppido - sta per redigere la determina relativa all’avviso pubblico per la gestione della struttura, un bando che dovrà necessariamente ottemperare quanto previsto dalla normativa sui beni confiscati alle mafie».
L’intervento fa seguito a quanto deliberato il 15 maggio 2018 dalla Giunta comunale con l’approvazione del progetto preliminare relativo al Programma Operativo Nazionale Legalità (Pon) 2014 - 2020. Un provvedimento adottato nell’ambito del Progetto «Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie» denominato «Sassi di Legalità». L’intervento è stato realizzato attraverso il restauro ed il risanamento conservativo degli immobili situati nei Sassi al Rione Pianelle n. 73 e n. 111 per un importo complessivo di un milione di euro.
I lavori sono stati consegnati nell’agosto 2020 ed ultimati il 24 gennaio 2022 mentre il certificato di collaudo dei lavori è stato redatto il 20 maggio 2022. «Ovviamente - sottolinea l’assessore D’Oppido - i soggetti che potranno accedere all’avviso pubblico sono quelli beneficiari individuati dalla Legge n. 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie come enti e associazioni del terzo settore guardando come finalità alle scuole. In tal senso - è mio intento quello di formalizzare un Protocollo di intesa con l’Ufficio Scolastico regionale e provinciale. Va anche rilevato che dopo aver espletato l’avviso pubblico ed individuato il soggetto gestore si procederà all’allestimento della struttura che disporrà di tecnlogie di ultima generazione. L’obiettivo - conclude l’assessore D’Oppodo - sarà anche di dare a ragazze e ragazzi l’accesso al patrimonio immateriale e quindi agli archivi nella disponibilità del Comune di Matera. La finalità è di potenziare l’offerta formativa, prevenire i fenomeni di devianza e contrastare la dispersione scolastica».