Il reportage
Benvenuti sulla Ss 100: dove la morte corre sul doppio senso di marcia
Il 24 novembre 2016 furono varati interventi urgenti. Sono passati 8 anni invano. L’on. pagano (Pd): «I soldi per la messa in sicurezza, stornati per il Ponte sullo Stretto» L’associazione Guidata da Vanni Caragnano, sta per fare un esposto in Procura
BARI - Sapete cosa è il cosplay? Un gioco sociale stravagante: ci si traveste da personaggi di videogiochi, fumetti, cartoni animati, letteratura fantasy e ci si dà appuntamento da qualche parte. Ci si ammira vicendevolmente, si ride, si gioca, insomma... si sta bene. Silvia, Marcella e Antonio tornavano da uno di questi festosi raduni quando il destino ha inferto il colpo di scure intorno al chilometro 60 della statale 100. Silvia aveva chiesto agli amici di muoversi in anticipo, voleva rientrare a casa in fretta per il compleanno di sua nonna Filomena, 100 anni da festeggiare con la famiglia intera.
Ma Silvia a casa, a Vibo Valentia, non è mai arrivata. E i soccorritori, giunti col cielo già buio in quel pezzo di statale all'altezza di Mottola, si sono imbattuti in una scena drammaticamente beffarda: tre giovani senza vita con addosso costumi da fumetto.
Se i luoghi hanno una memoria, su questi 20 chilometri di statale puoi sentire forte l'eco sinistra della morte. Dal km 46+428 al km 66+600 si consuma il nucleo della strage, di quella «100» che gronda sangue, la statale che corre dall'Adriatico allo Ionio che puoi facilmente dividere in due tratti. Il primo, chiamiamolo di serie A, da Bari a Gioia del Colle: quattro corsie, barriera centrale spartitraffico, guardrail.
Più o meno sicuro, sebbene anche qui gli incidenti siano all'ordine del giorno, non ultimo il tir ribaltatosi ieri di buon mattino all’ingresso di Bari. Conseguenze: strada chiusa per un paio d'ore e il traffico impazzito della mattina pronto a balzare su complanari e viabilità minore. Un delirio, di quelli che si descrivono alla maniera colorita e blasfema che solo consumati automobilisti conoscono.
Poi c’è il tratto di serie B, da Gioia del Colle alle porte di Taranto. Doppio senso di marcia. Niente barriera centrale. Niente guardrail. Anche da queste parti Cristo non è mai arrivato. «Il problema è che molte persone non rispettano i limiti di velocità. Tanta gente da noi si lamenta e chiede interventi per risolvere il problema». In un istmo della statale lungo i «20 chilometri della morte» si trova un locale chiamato «Lo spaccio» (no, niente droga, è un bar/salumeria). Al bancone due giovani sorelle praticamente identiche, raccolgono le confidenze dei guidatori, in special modo di tir che qui si fermano per andare in bagno e farsi un bel panino...