solidarietà
La Freedom Flotilla rinvia la partenza da Otranto: colpa del meteo sfavorevole
Ma continua la raccolta umanitaria
OTRANTO - La partenza della Freedom Flotilla da Otranto è stata rinviata perché le condizioni meteo marine dovrebbero peggiorare nelle prossime ore. Ma continua la raccolta di alimenti e medicinali che gli attivisti vogliono portare a Gaza.
Iniziamo dai numeri ufficiali. Le imbarcazioni che costituiranno la piccola flotta in partenza dalla città più orientale d’Italia sono tre unità e in totale sono pronte al viaggio nel Mediterraneo 316 persone.
Le tre imbarcazioni pronte a salpare sono la nave ammiraglia “Conscience”, che da decenni è utilizzata per missioni umanitarie e che lo scorso mese di maggio fu colpita, per fortuna senza gravi conseguenze, da un drone israeliano, e due barche a vela di dimensioni più piccole, la “Al Awda“, che reca il nome di un ospedale di Gaza distrutto dai bombardamenti, e la “Ghassan Kanafani“, intitolata al poeta palestinese ucciso trentenne nel 1972 e considerato un padre della patria. Ognuno dei due velieri trasporterà otto persone compreso lo skipper, mentre il grosso dei volontari salirà a bordo della nave madre, che può ospitare fino a 300 persone equipaggio compreso. Ci saranno tra loro medici, infermieri e psicologi.
Ieri mattina, nel tavolo tecnico che si è svolto nell’Ufficio circondariale marittimo, le autorità militari della guardia costiera e i comandanti delle tre imbarcazioni hanno fatto il punto della situazione e hanno valutato le previsioni meteo per i prossimi giorni, decidendo per il rinvio. In ogni caso le due barche a vela dovrebbero salpare non appena le previsioni saranno migliori, forse il 27 settembre, mentre l’ammiraglia dovrebbe mollare gli ormeggi con ogni probabilità tra il 30 settembre e il 1° ottobre.
La Freedom Flotilla è una delle quattro missioni umanitarie attualmente impegnate a favore di Gaza nel Mediterraneo. Le altre sono Global Sumud Flotilla (le cui imbarcazioni si sono date appuntamento in Grecia), la “Thousand Madleens to Gaza”, e la “F. Lotta” (ad opera di un gruppo indipendente).
Intanto sulle banchine portuali di Otranto proseguono le operazioni di raccolta di cibo, medicine e beni di prima necessità. I volontari accettano tutto, ma non tutto partirà per Gaza. I beni alimentari con scadenza a breve termine ad esempio, oppure altre suppellettili non ritenute urgenti, saranno redistribuiti sul territorio salentino alle famiglie indigenti, grazie a una collaborazione con Caritas e Azione Cattolica. Nelle stive i pacchi di pasta, biscotti, tonno e latte vengono accorpati per tipologia e sistemati in modo da ottimizzare tutti gli spazi, i medicinali che arrivano (grazie anche a un coordinamento delle farmacie delle province di Lecce e Brindisi) vengono accettati in scatole chiuse che sono poi sottoposti al vaglio del personale medico di bordo.
Insomma c’è tutto un fermento mentre le iniziative di sostegno proseguono, come la benedizione alle navi impartita ieri alle 18 dall’arcivescovo di Otranto monsignor Francesco Neri e dall’imam di Lecce Saifeddine Maaroufi, e il concerto gratuito offerto dal gruppo musicale Officina Zoè.
La solidarietà è stata anche premiata, grazie al riconoscimento assegnato al direttore dell’ospedale Al Awda, Hussam Abu Safiya, arrestato e detenuto nelle carceri israeliane perché considerato un terrorista. Il premio è stato consegnato ai volontari di Freedom Flotilla in partenza, che tenteranno di trasferirlo ai familiari del medico palestinese.