La notizia

San Cataldo, i gestori dei locali chiedono di incontrare i residenti

Gaetano Gorgoni

Dopo l’esposto, i controlli e le multe per il parcheggio selvaggio

Mercoledì notte la polizia locale si è presentata nell’area mercatale di San Cataldo per effettuare tutti i controlli richiesti nell’esposto di alcuni residenti. A parte il posizionamento del palco e le multe per i parcheggi selvaggi, non è stata rilevata alcuna particolare infrazione. Intanto, i gestori dei locali hanno fatto il primo passo per venire incontro al gruppo di residenti che la settimana scorsa ha lanciato l’allarme «disturbo alla quiete pubblica» nella commissione controllo XI, a Palazzo Carafa. L’intenzione è quella di aprire un dialogo costruttivo con chi si lamenta del caos, dei parcheggi selvaggi, della spazzatura e delle “maxi feste” del mercoledì. Ciononostante, i gestori respingono tutte le illazioni sui fiumi di alcol accostati ai minori, sul lancio di bottiglie di vetro e sul cibo gettato in strada, che uno dei residenti ha paventato in commissione.

«Noi siamo i primi a lavorare per garantire il rispetto delle regole e il divertimento sano - afferma uno degli addetti ai lavori - Credo che, però, non si debba esagerare descrivendo un allarme inesistente. Noi cercheremo di trovare delle soluzioni per venire incontro alle esigenze dei residenti, ma credo che tutti si siano accorti che grazie alla nostra presenza è stata “rivitalizzata” la marina di San Cataldo». In effetti, prima di questa iniziativa degli esercenti, c’era ben poca vita nella marina leccese: nessun evento per i più giovani, tranne qualche festa occasionale in qualcuno dei lidi disseminati sulla spiaggia e qualche manifestazione pubblica sporadica.

L’ideale sarebbe stato dare una nuova luce a San Cataldo, come è stato fatto a Casalabate (marina ceduta da Lecce ai Comuni di Trepuzzi e Squinzano), con l’installazione di attività, luci e giostre sul lungomare, ma sarebbe stato necessario fare i conti con il demanio pubblico e allora tutti i “locali della movida” sono stati posizionati nell’area mercatale, per superare le lungaggini burocratiche, in uno spiazzo che dal lato della spiaggia non è facilmente visibile.

«Ben vengano gli esercizi commerciali in una marina dimenticata per anni dalle amministrazioni di tutti i colori - spiega uno dei residenti che ha firmato l’esposto - Ma la discoteca all’aperto non va bene. Secondo noi, i decibel previsti vengono spesso superati. Questa situazione porta un numero enorme di giovani in una zona senza servizi igienici idonei e senza sicurezza per sedare eventuali risse: il risultato è che si parcheggia sui marciapiedi e che i bisogni fisiologici vengono fatti per strada, vicino alle nostre case. Noi vorremmo un’ordinanza come quella che è stata fatta a Otranto, con un sindaco dello stesso colore politico della sindaca Adriana Poli Bortone: stop alla musica ad alto volume in strada».

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