L'opinione

Lecce, attesa infinita per gli idonei dei concorsi al Comune

Gaetano Gorgoni

Foresio (Pd) attacca: «Veloci solo a sistemare mogli e parenti»

Gli idonei delle graduatorie del Comune di Lecce restano sospesi negli anni, in attesa che si concludano procedure burocratiche lente e farraginose. Le richieste per attingere dalle liste leccesi sono arrivate persino dal Comune di Roma, ma alla fine, in due anni, sono state chiamate solo due persone a Carovigno e una a San Vito dei Normanni. Troppo poco considerando i tantissimi leccesi idonei che implorano una svolta nella loro vita lavorativa.

Il presidente Antonio Rotundo, ieri mattina, ha riunito la Commissione controllo XI per avere maggiori notizie da parte del governo e degli uffici comunali, ma l’assessore agli affari regionali, Laura Calò, non si è presentata.

Secondo il consigliere di opposizione, Christian Gnoni, «non c’è la volontà politica di far scorrere quelle graduatorie»: «La delibera per far assumere gli idonei dagli altri Comuni fu portata in Consiglio solo su nostra proposta dopo 3 mesi». Se una norma nazionale non avesse prolungato l’efficacia delle graduatorie fino a dicembre 2026, tante speranze sarebbero andate in fumo. Nel 2024 era stata approvata dal Comune la graduatoria che permette agli altri enti di attingere nuovi dipendenti comunali (delibera 443). Funzionari amministrativi e tecnici, istruttori amministrativi, tecnici e informatici possono essere assunti in qualsiasi parte d’Italia.

Il dirigente Fernando Buonocore ha spiegato perché tutto procede a passo di lumaca: «La procedura è farraginosa, burocratizzata e lunga. Il Comune interessato deve comunicarlo nel modo giusto. I ruoli più ricercati sono quelli di amministratori tecnici e funzionari tecnici, ma i profili a disposizione sono pochi. In un primo momento c’è stata un’impennata di richieste, circa 30, ma quando abbiamo dato il nostro assenso tutto si è fermato. Siccome le procedure sono lunghe, alcuni Comuni a un certo punto si perdono per strada, come ha fatto Erchie, perché hanno 30 giorni per rispondere. Negli ultimi 15 giorni sono pervenute le richieste di 10 Comuni grazie a una migliore comunicazione sul sito istituzionale dove in prima pagina è stata pubblicata la notizia della messa a disposizione delle graduatorie. Il problema è che una volta che Lecce esprime il suo assenso, poi i Comuni dovrebbero dire quante unità vogliono assumere e non tutti lo hanno compreso. Alcuni Comuni non hanno messo nella loro programmazione, il Piao, Piano integrato di attività e organizzazione, nemmeno le nuove assunzioni».

Il presidente Rotundo, ha chiesto una maggiore pubblicizzazione della disponibilità delle graduatorie, per far sì che i nuovi comuni facciano richiesta prima della scadenza delle liste degli idonei. D’accordo anche il capogruppo FdI, Andrea Pasquino, che ha difeso la maggioranza, affermando che c’è la determinazione a favorire le assunzioni.

Più polemico il consigliere di minoranza Paolo Foresio: «Quando dovevate fare la mobilità, l’avete fatta nottetempo e adesso tutto quello che avete fatto è mettere un annuncio sul sito? Spero si che si faccia presto e che si diano risposte a tutti quelli che non sono figli di amanti, mogli e nipoti di qualcuno». Nel 2019, secondo l’opposizione, ci fu la volontà politica e l’amministrazione Salvemini attinse dalle graduatorie ereditate dall’amministrazione Perrone dando 150 posti di lavoro. Sono 11mila le domande dell’ultimo concorso leccese e centinaia di idonei continuano a chiedere di fare in fretta, di comunicare a tutte le amministrazioni la possibilità di assumere senza gli oneri di un concorso. Ma l’unica cosa che continua a scorrere è il tempo.

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