I 130mila candidati iscritti ai concorsi pubblici sono più dei 90mila previsti nella convenzione da 3 milioni di euro stipulata con il Formez. E dunque l’associazione che fa capo al Dipartimento della Funzione pubblica ha chiesto altri soldi alla Regione Puglia. È il motivo principale che non consente l’organizzazione delle prove preselettive per la gran parte dei profili di categoria C e anche per il concorso di categoria B (gli autisti), in netto ritardo sulla tabella di marcia fissata.
Oggi l’assessore al Personale, Gianni Stea, farà il punto della situazione con i dirigenti. «Non conosco - dice Stea - la cifra aggiuntiva di cui stiamo parlando. Gli uffici stanno effettuando una quantificazione e attendono una comunicazione dal Formez, in settimana sapremo così da poter effettuare una variazione di bilancio e aggiornare l’impegno di spesa. Non siamo in grado di fare previsioni sulla data delle preselettive che mancano, ma non è detto che non si svolgano entro il mese di settembre. È sempre il Formez che deve comunicarci le date sulla base della disponibilità delle sedi».
I concorsi sono partiti a maggio e riguardano 207 posti di categoria D (funzionari) suddivisi in 27 profili professionali, e 309 posti di categoria C per 25 profili, con le procedure semplificate del decreto Brunetta che prevedono una sola prova scritta e la valutazione dei titoli. I quiz preselettivi della categoria D sono terminati a luglio, ma le graduatorie sono state predisposte solo per 17 profili. Dalla Regione spiegano che il ritardo è dovuto al periodo di ferie, ma anche al fatto che per alcuni profili il numero degli idonei da sottoporre a valutazione dei titoli è pari a diverse centinaia e che - in alcuni casi - è stata necessaria una convocazione suppletiva per i candidati che il giorno della prova erano malati di covid (è stata fatta il 22 luglio). Tuttavia ad esempio la prova per i funzionari del profilo gestione risorse strumentali, la prima ad essere svolta ormai 4 mesi fa, è tra quelle per le quali mancano ancora i risultati. «Nonostante le ferie non ci sono stati tempi morti - rispondono dagli uffici - e verosimilmente entro fine settembre verranno pubblicati i verbali e le graduatorie provvisorie di tutti i profili rimasti. Successivamente verranno trasmesse alle commissioni le istanze di riesame per la relativa valutazione». Le graduatorie diventeranno definitive dopo l’approvazione della Sezione Personale, che dovrà verificare il lavoro svolto dalle singole commissioni e poi procedere alla nomina dei vincitori, ai quali dovranno essere chiesti i documenti necessari per l’assunzione. Ma naturalmente c’è anche l’incognita dei ricorsi, tutt’altro che improbabili visto anche il pasticcio delle lauree: i bandi predisposti dal Formez prevedevano come titolo di accesso la laurea triennale, e consentono di utilizzare la laurea specialistica come titolo ulteriore con l’attribuzione di 1,5 punti in più. Chi possiede la laurea a ciclo unico, equivalente a triennale più specialistica, non riceve invece punti aggiuntivi: nel concorso per l’Ufficio del processo gestito sempre dal Formez, il Tar del Lazio ha già stabilito che questa disparità è illegittima e che le graduatorie vanno corrette. Ma nonostante questo le commissioni hanno ritenuto di doversi attenere a quanto prevede il bando. Gli eventuali ricorsi potrebbero dunque far slittare ulteriormente la conclusione delle procedure e dunque le assunzioni.
Per quanto riguarda invece la categoria C, a fine luglio sono state effettuate le prove preselettive di sei dei 25 profili previsti. Il cronoprogramma (che prevedeva per luglio altri 6 profili) non è dunque stato rispettato e, al momento, non ci sono previsioni. Oltre alla necessità di coprire i maggiori costi derivanti dal numero dei candidati iscritti, il Formez (che negli scorsi mesi ha presentato alla Regione altre richieste economiche relative agli adempimenti connessi all’emergenza covid) non ha ancora a disposizione le batterie dei quiz per tutti i profili rimasti: in quelle fin qui utilizzate sono stati registrati diversi errori che hanno provocato non poche contestazioni oltre che la necessità di riaprire le graduatorie per eliminare le risposte a domande errate.