Il caso

Gare d'appalto manipolate per favorire imprenditori e candidati: arresti a Sannicola, anche l'ex sindaco Piccione

Redazione online (foto Toti Bello)

Nel mirino anche un concorso pubblico, le operazioni erano sistematiche. Coinvolti professionisti e amministratori pubblici

Militari della Guardia di Finanza hanno eseguito 13 misure cautelari personali nei confronti anche di amministratori del comune di Sannicola nell’ambito di una inchiesta per corruzione e turbativa d’asta e altri reati. Tra gli arrestati anche l’ex sindaco e attuale vicesindaco Cosimo Piccione, in carcere, e un imprenditore in carica come assessore al Comune di Tuglie. Sono 34 gli indagati totali tra amministratori pubblici, funzionari comunali, professionisti e imprenditori. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione alla turbativa d’asta, fino a frode, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atti pubblici e intercettazione abusiva. Il gip non ha disposto gli interrogatori preventivi ma direttamente le misure cautelari perché ha ritenuto alto il rischio di inquinamento delle prove. I finanzieri stanno anche eseguendo sequestri negli uffici del Comune.

Il giudice per le indagini preliminari Valeria Fedele ha disposto la detenzione in carcere per Piccione. Agli arresti domiciliari: Cosimo Leo, Gianpaolo Miglietta, Marco Mario Prontera, Annunziata Fiorella Rocca, Giordano Carrozzo, Maria Pia Gioffreda, Walter Cosimo Pennetta. Complessivamente sono 34 gli indagati, tra cui anche l’attuale sindaco di Sannicola, Graziano Scorrano. Obbligo quotidiano di presentarsi alla polizia giudiziaria: Valentina Errico, Giuseppe Ingrosso, Valerio Rizzello. Divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per gli imprenditori Alberto Pisanello (anche assessore comunale a Tuglie) e Oronzo Trio.

Secondo quanto emerso, diverse gare d’appalto e un concorso pubblico sarebbero stati manipolati sistematicamente per favorire imprenditori e candidati vicini ad amministratori locali. L’obiettivo, secondo l’accusa, era anche quello di rafforzare il consenso elettorale degli stessi amministratori.

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