Il report
I figli del web: anche nel Salento i bambini da soli in balia dei social
L’indagine di SafeNet accende i riflettori sulla relazione tra infanzia e tecnologia. Il 13% dei bambini usa lo smartphone già a 6 anni. Da oggi una mostra itinerante sulla «colonizzazione» degli schermi
«Quanti di voi hanno TikTok?». Un mare di manine si alza, bambini e bambine tra i 6 e gli 11 anni. «Quanti di voi hanno 13 anni?». Cala il silenzio. È un'immagine simbolo di ciò che è accaduto nei 45 istituti scolastici salentini che negli ultimi due anni Laura Stefanelli, CEO dell’agenzia di comunicazione Sette adv, ha visitato portando nelle scuole il progetto SafeNet, per insegnare ai più piccoli l'educazione digitale. Il risultato di questi incontri è un vero e proprio report sull’infanzia digitale, che Stefanelli ha condiviso con la «Gazzetta», una lente d’ingrandimento sullo squilibrio tra il mondo dei bambini e la capacità degli adulti di accompagnarli nel loro approccio al digitale.
Il primo dato a colpire è quello legato al possesso di dispositivi: l’85% dei minori salentini ha già uno smartphone entro gli 11 anni, e il 13% ha iniziato a usarlo a 6 anni. Un accesso precoce, che secondo pediatri e neuropsichiatri potrebbe favorire la comparsa di dipendenze digitali, l’uso compulsivo del telefono, e l'incontro con un mondo non pensato per loro. I bambini imparano osservando, e se vedono adulti sempre con il cellulare in mano, si convincono che sia quello il modo giusto di vivere.
L’84% del campione tra i 6 e gli 11 anni ha già almeno un account social: TikTok è il più diffuso, usato dal 48%, seguito da Instagram (37%), Snapchat (26%) e, a sorpresa, anche Facebook (9%). Tra i dati più allarmanti c’è quello sul bullismo: il 25% ha subito episodi di bullismo o cyberbullismo, e il 45% ha espresso il desiderio di parlarne ancora. È il segno che i più piccoli percepiscono la pericolosità del web, ma spesso non sanno a chi rivolgersi. In molti casi non trovano nell’adulto un punto di riferimento, per paura di non essere compresi o, peggio, di essere giudicati.
Inoltre il report conferma che manca ancora una cultura digitale diffusa tra i più giovani e, soprattutto, tra gli adulti: il 52% dei bambini non ha mai sentito parlare di educazione digitale, ma il 41% chiede esplicitamente di farlo. Un dato che - secondo Stefanelli - evidenzia la mancanza dell'appoggio della famiglia da questo punto di vista, e la necessità di un dialogo intergenerazionale, in cui il digitale non sia visto come nemico, ma come uno spazio da abitare insieme, con regole, limiti e libertà consapevoli.
A completare il percorso educativo è nata anche una mostra fotografica, Sotto gli occhi, realizzata con le immagini di Francesco Luperto, esposizione itinerante con una prima tappa a El Barrio Verde di Alezio (l'inaugurazione stasera alle 20 nel Parco Don Tonino Bello) fino al 9 luglio. Bambini e adulti immortalati chini sullo schermo mentre mangiano, aspettano, vivono: un invito a riflettere su quanto il cellulare abbia colonizzato i nostri gesti quotidiani, senza che ce ne rendiamo conto.