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Lecce, cane maltrattato da un clochard: la petizione per salvarlo supera le 15mila firme in 2 giorni
Il caso era stato segnalato dall'AIDAA, che ha chiesto alla sindaca di Lecce il sequestro immediato motivato dalle condizioni in cui viene tenuto il cane
LECCE - In poco più di 48 ore, ha raccolto oltre 15mila firme la petizione lanciata su Change.org per chiedere alle autorità di salvare il cane che vive, ogni giorno, in uno stato di maltrattamento tra piazza Mazzini e piazza Sant'Oronzo a Lecce. Il cane “è costretto a restare immobile per ore, con un cappello in testa per impietosire i passanti, sotto il controllo di un uomo che chiede l’elemosina e che, secondo numerose testimonianze dirette, lo colpisce e lo solleva per le orecchie ogni volta che si muove o si ribella”, spiega l’autrice dell’appello nel testo della raccolta firme pubblicato online.
Il caso era stato segnalato dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA, che ha scritto al sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone chiedendo un intervento di sequestro immediato motivato proprio dalle condizioni in cui viene tenuto il cane che violerebbe l'art.544 del codice penale (maltrattamento di animali).
“Testimoni oculari riferiscono scene agghiaccianti: il cane guaisce, trema, e mostra chiari segni di terrore”, prosegue. “In un’occasione, è stato sollevato per le orecchie mentre piangeva. Malgrado numerose segnalazioni alle forze dell’ordine, alla Polizia Locale e all’ASL veterinaria, nessun provvedimento è stato preso. L’ultima verifica si è conclusa semplicemente constatando che il cane aveva un microchip, ritenendo quindi "tutto a posto".”
“Ma avere un chip non significa non essere maltrattati”, afferma la promotrice della campagna. “I cittadini di Lecce, insieme a persone da tutta la Puglia, sono indignati. Non possiamo restare a guardare, né aspettare che questo cane venga trovato morto in un angolo della città, come purtroppo è già successo ad altri animali sfruttati nell’accattonaggio.”
Segue l'appello a “un nuovo sopralluogo, approfondito e imparziale, da parte delle autorità veterinarie e forze dell’ordine; l’immediato sequestro del cane per metterlo in salvo da ulteriori maltrattamenti; la verifica delle condizioni psicofisiche dell’animale da parte di un veterinario pubblico; l’apertura di un’indagine per maltrattamento animale (ai sensi dell’art. 544-ter del Codice Penale); un protocollo comunale contro l’utilizzo di animali nell’accattonaggio.”