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Frigole è senza acqua corrente. La richiesta del consigliere Rotundo: «Ora intervenga il Comune»

Un pino secolare abbattuto a seguito del maltempo dello scorso gennaio ha danneggiato l’acquedotto rurale.

LECCE - Il contagocce è l’eufemismo usato dal consigliere comunale Pd Antonio Rotundo per descrivere come l’acqua da un paio di settimane esce dai rubinetti delle abitazioni di Frigole. In realtà, a ben guardare da alcuni video inviati in chat private dai residenti o pubblicati in rete, la realtà è che in certi momenti della giornata di acqua non ne esce neanche una goccia.

Tutto sembra essere cominciato con la caduta di un pino secolare a seguito del maltempo dello scorso gennaio. L’albero ha seriamente danneggiato la rete di distribuzione idrica. Dal momento dell’«incidente» gli unici a subire disagi sono stati i residenti: circa 250 famiglie, con bambini, anziani, disabili ma anche semplici persone che vivono una normale quotidianità fatta di orari di lavoro, cucina, faccende domestiche, necessità di lavarsi.

«L’acqua - sottolinea Rotundo, presidente della Commissione Controllo di Palazzo Carafa - arriva dall’acquedotto rurale danneggiato e gestito da Arif», l’Agenzia regionale che si occupa anche di forestazione e antincendio boschivo. La distribuzione nelle case è invece «di competenza di Acquedotto pugliese».

La pressione con cui l’acqua arriva nelle case rende quasi impossibile qualunque forma di uso, fosse anche quella di lavare i piatti. Immaginare di azionare una lavatrice significherebbe danneggiarne il motore. Non solo. La pressione dell’acqua erogata è così bassa che non permette nemmeno che si azioni la caldaia. Quindi quel poco di acqua che fuoriesce dai rubinetti è letteralmente gelida.

«Intervenga immediatamente il comune», chiede Antonio Rotundo, che parla di «situazione inaccettabile» e di «erogazione al di sotto del necessario con tutto ciò che questo comporta in termini di disagi per la vita quotidiana. Ho chiesto al comune di convocare sia Arif che Acquedotto pugliese per venire a capo del problema e ripristinare immediatamente il servizio dell’acqua in modo regolare alle famiglie».

Nelle prossime ore della questione si potrebbe discutere in Commissione Lavori pubblici. Resta evidente che è passaggio fondamentale individuare la diretta responsabilità - tra Arif e Aqp - dell’intervento di ripristino e soprattutto capire se è stata già fatta una relazione sui danni con il conteggio delle spese. Ruolo fondamentale dunque quello di Palazzo Carafa cui spetta ora il compito di tutelare i diritti dei cittadini residenti nella marina.

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