Casarano, per il delitto in pieno centro di Antonio Amin Afendi a processo il killer reo confesso

Finisce sotto processo Lucio Sarcinella, l’assassino reo confesso di Antonio Amin Afendi, il 33enne ritenuto dagli inquirenti un personaggio di spicco della criminalità organizzata, freddato nel marzo scorso con tre colpi di pistola nel centro di Casarano (era già scampato in precedenza ad un agguato). Il rinvio a giudizio è stato disposto ieri, al termine dell’udienza preliminare, dal gup Stefano Sala, che ha accolto la richiesta del pm Giovanna Cannarile della Dda e del sostituto procuratore Rosaria Petrolo. Il processo inizierà il 10 aprile davanti alla Corte d’Assise di Lecce. Il 29enne di Casarano risponde di omicidio con l’aggravante della premeditazione. Il giudice ha respinto la richiesta di rito abbreviato dei suoi legali, gli avvocati Simone Viva e Giuseppe Presicce. L’istanza era stata presentata nel caso in cui fosse venuta meno l’aggravante contestata e potrà essere reiterata. Il 29enne, finito in carcere per omicidio, dichiarò di avere sparato poiché esasperato dalle continue minacce rivolte alla famiglia, pur escludendo di avere agito con premeditazione. Risponde oltre che di detenzione di arma da fuoco, di furto aggravato poiché, nell’agosto del 2023, si sarebbe impossessato di un armadietto metallico, contenente quattro pistole, altrettanti fucili e due carabine, in un’abitazione di Ruffano.

Altri due imputati, invece, hanno scelto il rito abbreviato che si aprirà il 18 aprile. Si tratta di Mine Shabani, una 21enne di origini albanesi ma residente a Casarano. Risponde di favoreggiamento, poiché, secondo l’accusa, dichiarò il falso, nell’immediatezza dell’omicidio, affermando di non conoscere Sarcinella. E poi c’è Andrea Sabato, 26enne di Matino (il fidanzato della 21enne), inizialmente iscritto nel registro degli indagati, per concorso in omicidio, che risponde di detenzione di arma da fuoco. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Americo Barba e Giovanni Carlino. Nell’udienza preliminare non c’è stata alcuna costituzione di parte civile.

I fatti risalgono alla mattinata del 2 marzo 2024, quando Afendi, soprannominato “L’Immortale” venne avvicinato da Lucio Sarcinella, a bordo di un’auto condotta da Sabato. E venne colpito all’addome ed al torace, nei pressi di un bar pieno di gente con tre colpi di revolver. Nei giorni successivi all’omicidio ci fu il blitz “Fortezza” dei carabinieri che portò a 13 arresti a Casarano per droga e armi. Tra gli indagati compariva anche il nome di Afendi, visto che l’inchiesta faceva riferimento a fatti precedenti all’omicidio.